Terrorismo, Corte d'Appello conferma il giudice: respinta l'istanza di Moutaharrik

Il pugile è accusato di legami con l'Isis, a processo con altri tre in rito abbreviato

Abderrahim Moutaharrik (Ansa)

Abderrahim Moutaharrik (Ansa)

Milano, 5 gennaio 2016 - Non verrà sostituito il magistrato chiamato a giudicare il cosiddetto "pugile dell'Isis" insieme ad altri tre imputati, con rito abbreviato. Lo ha deciso la Corte d'Appello di Milano che ha respinto la dichiarazione di ricusazione presentata dalla difesa di Abderrahim Moutaharrik, il marocchino campione di kickboxing arrestato lo scorso aprile, assieme agli altri tre, per terrorismo internazionale e presunti legami con il Califfato nero, nei confronti del gup Alessandra Simion.

I difensori del presunto terrorista avevano lamentato, in sostanza, un'anticipazione di giudizio da parte del giudice in un provvedimento 'interlocutorio' e volevano la sua sostituzione con un altro magistrato. Per il legale di Moutaharrik, l'avvocato Sandro Clementi, infatti, il gup con l'ordinanza con cui, a fine novembre, aveva respinto per «gravi ragioni di sicurezza» la richiesta del marocchino di essere presente fisicamente in aula e non solo in videoconferenza dal carcere, ha anticipato un giudizio di colpevolezza nei suoi confronti. E lo ha fatto, secondo la difesa, scrivendo che lui, come gli altri due imputati che si erano associati alla richiesta, la moglie Salma Bencharki e l'altra marocchina Wafa Koraichi, sono «persone presumibilmente appartenenti ad organizzazione terroristica denominata Isis». L'utilizzo della parola 'presumibilmente', secondo la difesa, «non lascia alcun dubbio sul suo convincimento laddove l'unico significato di questa parola, unanimemente condiviso, è 'con ogni probabilità'». L'istanza di ricusazione del gup era stata avanzata anche dalla moglie del pugile, anche lei ancora detenuta dopo il blitz scattato lo scorso aprile. La quinta sezione della Corte d'Appello, però, ha detto no alla sostituzione del giudice richiesta dalla difesa e, dunque, il processo abbreviato davanti al gup Simion inizierà il prossimo primo febbraio. Imputato anche un altro marocchino, Abderrahmane Khachia, fratello di un giovane morto combattendo per l'Isis in Siria.

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