I conti del Comune: "Irpef, andare oltre i 50mila esentati"

Sala conferma che la fascia di reddito salirà a 23mila euro ma promette: l’anno prossimo faremo di più

Roberto Tasca, assessore comunale al Bilancio

Roberto Tasca, assessore comunale al Bilancio

Milano, 18 gennaio 2020 - Il bilancio preventivo 2020 del Comune, approvato ieri dalla Giunta, conferma le linee guida presentate lo scorso 30 dicembre: la fascia di esenzione per l’addizionale Irpef passerà da 21 mila a 23 mila euro di reddito imponibile, dunque saranno 50 mila i milanesi che quest’anno non dovranno più pagare l’imposta comunale.

Ma il sindaco Giuseppe Sala non si accontenta e punta ad andare oltre entro la fine del suo mandato, fissata nel maggio del 2021: "L’anno prossimo vogliamo fare di più. Non considero questa operazione conclusiva. Lo diremo anche in Consiglio comunale. Vediamo se le risorse lo consentiranno". I conti, già. Per innalzare la fascia di esenzione Irpef, il Comune dovrà rinunciare a 15 milioni di euro. Mica pochi in tempi in cui i trasferimenti dello Stato agli enti locali diminuiscono o, al massimo, restano stabili. L’assessore al Bilancio Roberto Tasca, non a caso, predica prudenza: "Se non cambia niente, non ce la faremo ad aumentare la fascia di esenzione. Ma siamo speranzosi che il Governo faccia un decreto sulla ristrutturazione del debito. A quel punto avremmo dei margini". Magari per arrivare fino a 25 mila euro. Tasca, in ogni caso, aggiunge che "dall’innalzamento a 23 mila euro non torneremo indietro, è un intervento strutturale".

L’iter di approvazione del bilancio 2020 partirà martedì con la prima commissione Bilancio sulla delibera. Ne seguiranno altre 13 in cui saranno affrontanti i nodi dei conti di tutti i singoli settori dell’amministrazione comunale, dai Trasporti alle Politiche sociali fino alla Sicurezza e all’Edilizia scolastica. Il dibattito in Consiglio comunale, invece, inizierà all’inizio di febbraio.

Sala conta di far approvare il bilancio "in pochissime settimane", ma l’opposizione annuncia di esenzionebattaglia. Il capogruppo di Forza Italia Fabrizio De Pasquale attacca: "Gli introiti sempre maggiori di alienazioni immobiliari, i dividendi delle società comunali e i nuovi mutui con Cassa depositi e prestiti che allungano il debito ma ne diminuiscono l’incidenza attuali determinano maggiori disponibilità: questo avrebbe consentito un vero taglio alle tasse per i ceti deboli, seguendo l’esempio della Giunta Moratti che non applicava l’addizionale Irpef".

La manovra comunale sull’Irpef, comunque, ottiene il plauso dei sindacati confederali, i cui rappresentanti ieri mattina hanno incontrato Sala a Palazzo Marino. "L’intesa con i sindacati vuole essere la conferma di un percorso unitario, pur con sensibilità diverse – sottolinea il sindaco –. Per me è anche un modo per dire ai cittadini che quello che prometto in campagna elettorale cerco di farlo". Va ricordato, però, che nel 2016, prima di essere eletto, Sala aveva promesso ai milanesi di innalzare la fascia di esenzione dell’addizionale Irpef da 21 mila a 28 mila euro. Tant’è. Al di là dell’Irpef, Sala afferma che "negli ultimi anni Milano è migliorata ma si porta appresso ancora dei problemi. Il primo è l’inquinamento. Vorrei fare di più, ma so che le soluzioni sono solo nel lungo termine. Poi c’è il problema delle disparità sociali, a volte definite nelle differenze tra centro e periferia".

I commenti dei sindacati? Carlo Bonini (Cgil) nota : "Aggredire il tema delle disuguaglianze di reddito è fondamentale e strategico. Il sindaco lancia anche altre sfide per il futuro. Noi daremo il nostro contributo, saremo portatori di critiche costruttive per migliorare la città". Danilo Margaritella (Uil) parla di "accordo importante, proprio nel giorno in cui incontreremo il ministro dell’Economia Gualtieri". Carlo Gerla (Cisl) chiosa così: "Oggi (ieri, ndr ) è una bella giornata. Il modello Milano sulle relazioni sindacali si mette in evidenza".

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