"Io, violentata dopo la serata. Non ricordo nulla"

Ha trascorso la notte in corso Como, si è risvegliata a casa e ha chiamato il 112. Accertamenti in corso

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Il risveglio a casa, senza ricordare come esserci tornata e con chi dopo una serata trascorsa in un locale di corso Como. A turbarla, soprattutto, il sospetto di essere stata violentata mentre aveva perso lucidità. È successo a una ragazza di 24 anni che ieri mattina poco prima delle 8 ha chiamato il 112 per segnalare l’accaduto. La telefonata è partita dal suo alloggio del quartiere Torretta, non lontano da Famagosta, nella periferia sud della città, e dopo una manciata di minuti la giovane è stata raggiunta da una Volante dell’Ufficio prevenzione generale che ha raccolto la sua denuncia. Sul posto anche il 118, che l’ha accompagnata alla Clinica Mangiagalli in codice verde per gli accertamenti del caso.

La giovane ha fornito un racconto piuttosto frammentario rispetto a come e dove ha trascorso la serata che si sarebbe conclusa con un buttafuori. I suoi ricordi sono vaghi. Nella sua mente, solo dei flash. Quindi sono in corso anche verifiche per capire se possa aver assunto a sua insaputa droghe, come il Ghb, noto come “droga dello stupro“, che cancellano i ricordi. La ragazza ha raccontato alla polizia di aver consumato molto alcol durante la serata e ha spiegato di essere stata accompagnata dal buttafuori all’esterno a tarda notte. Poi, buio. Gli inquirenti sono in attesa dell’esito degli esami esami medici; al momento, i primi accertamenti compiuti alla Mangiagalli non avrebbero chiarito se la violenza sessuale ci sia stata o meno. La vittima sarà anche risentita dalla polizia e sarà poi la Procura a stabilire come procedere.

Non è un caso isolato, anzi. Nei giorni scorsi su queste pagine avevamo evidenziato un fenomeno preoccupante: quasi due violenze sessuali al giorno, 76 casi nell’ultimo mese (dal 1° luglio al 4 agosto) secondo i dati forniti dal quinto dipartimento della Procura di Milano diretto dall’aggiunto Letizia Mannella che ha lanciato l’allarme mettendo in guardia i più giovani e il popolo della notte. Se da un lato non c’è un “vademecum“ per evitare le aggressioni, dall’altro però, "bere al punto da non avere la possibilità di riconoscere il pericolo – ha sottolineato l’aggiunto Mannella – è sicuramente un comportamento da evitare". Droga e alcol sono una piaga. "C’è il rischio sempre più concreto di bevande allungate con benzodiazepine, la cosiddetta droga dello stupro". Due settimane fa sul tavolo della pm di turno era finito un altro caso: ventenne violentata in centro dopo una serata in discoteca da un uomo conosciuto sulla pista. Fuori, alle 4 del mattino, lui aveva minacciato l’amico di lei con un coltello: "vattene", per poi trascinarla in un luogo appartato e stuprarla, come ha poi confermato il Servizio Soccorso violenza sessuale e domestica della Mangiagalli.

M.V.

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