Capodanno a Milano: "Io rapinato, la mia ragazza sollevata e molestata in branco"

Il racconto sui social denuncia un nuovo raid ai danni di una coppia di Genova: "Peggio di un incidente, lei è ancora traumatizzata"

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"Ho perso di vista la mia ragazza in mezzo alla folla. A me è stato preso il telefono dalla tasca, lei è stata sollevata da un gruppo di persone che le hanno palpato le parti intime. Non riusciva a difendersi perché era girata con il corpo verso il cielo". Il racconto di questo ragazzo, che dice di essere di origini marocchine e di abitare vicino Genova, è stato postato ieri sulla pagina Instagram di Milanobelladadio, che ha raccolto diverse testimonianze sulla notte di Capodanno a Milano. I casi noti sono quelli di 9 ragazze che hanno subìto aggressioni e violenze da parte di un "branco" di giovani. Ad agire sarebbero stati tre gruppi diversi, non coordinati. Diciotto ragazzi sono stati perquisiti, di cui tre minorenni, a Milano e a Torino, 12 sono gli indagati e due a ieri i fermati, di 18 e 21 anni. Il racconto comparso ieri su Instagram potrebbe essere un episodio aggiuntivo.

"Sono un ragazzo di origini marocchine - scrive il giovane a Milanobelladadio - e abito a Genova. Il giorno di Capodanno, io e la mia ragazza italiana decidemmo di trascorrere la serata a Milano. Felici e contenti siamo stati ai Navigli, per noi era il Capodanno più bello della nostra vita: eravamo allegri, insieme a tutta la gente che era lì. A mezzanotte e mezza abbiamo deciso di cambiare posto e di spostarci in Duomo. Mancavano più o meno dieci minuti all’una quando siamo arrivati".

I due fidanzati hanno quindi raggiunto la piazza. "Camminavamo e, proprio dove c’è una statua grossa, sulla nostra sinistra, c’erano dei ragazzi in gruppo. Vedendoci ci sono venuti incontro urlando in lingua araba “buon anno, buon anno“. Ragazzi molto esaltati, che hanno iniziato a spingere. All’inizio pensavo fosse una cosa normale, che fossero presi dal momento di euforia. Cercavo di tenere la mia ragazza in modo tale che non cadesse, solo che il peso della folla ormai era diventato molto molto più grosso di me perché quelle maledette persone erano 30 o 40". Poi i due sono stati vittime di rapina (lui) e aggressione (lei): "Non riuscivo più a tenere la mia ragazza. L’avevo persa di vista in mezzo alla folla. A me è stato preso il telefono dalla tasca, lei è stata sollevata da un gruppo di persone che le hanno palpato le parti intime. Non riusciva a difendersi perché era girata con il corpo verso il cielo. Tutto è durato circa un minuto, perché è intervenuta la polizia e ha allontanato tutti, fortunatamente. Io non riuscivo a vedere più la mia ragazza perché ero stato allontanato pure, ed ero in stato di choc".

La fidanzata "continuava a dire alla polizia “per favore, per favore, io sto bene. Andate dal mio ragazzo“. La folla si era allontanata e lei era con i carabinieri che la proteggevano". Il racconto prosegue con i due che tornano in hotel. Il giorno dopo il rientro a casa. "Io ho denunciato il furto del telefono. Lei ha preso coraggio dopo quattro giorni: siamo andati dai carabinieri della zona per la denuncia. Purtroppo incontrando queste brutte persone abbiamo passato il peggior Capodanno della nostra vita. È stato peggio di un incidente, lei è ancora traumatizzata. Mi auguro che i responsabili siano puniti".