"Io qua ci ho 150mila tonnellate" Cosche e il “solito“ movimento terra

Figurava come autista di un’impresa “pulita“ e invece Poalo Portolesi farebbe parte della ’ndrangheta. Puntava a ottenere appalti per il Villaggio Olimpico di Porta Romana e all’Ortomercato

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di Paolo Verri

Arrivano fino al cuore di Milano, in piena trasformazione per accogliere le Olimpiadi invernali del 2026 e all’Ortomercato, i tentacoli delle attività di Pietro Paolo Portolesi. L’imprenditore 53enne originario di Platì, arrestato ieri, è considerato dalla Dda, uno degli esponenti di spicco della locale di ‘ndrangheta di Volpiano, nel Torinese di cui fa parte anche il fratello Vincenzo. Anche se era già stato condannato per associazione di stampo mafioso, riusciva comunque a gestire tramite la figlia e un prestanome due società di movimento terra, la Legnano Ecoter e la Medi Opere. Grazie a questa seconda azienda, Portolesi si era aggiudicato “appalti pubblici” a MiIano e nell’hinterland. Operazioni che erano state "possibili solo ed esclusivamente grazie alla creazione dello schermo di soggetti terzi", scrive il gip Anna Calabi nell’ordinanza di custodia cautelare che ha portato all’arresto dell’imprenditore da parte della Dia, nell’ambito di un’indagine coordinata dal pm Silvia Bonardi della Dda milanese e alla confiscata di beni per 5,5 milioni di euro.

"Sia la Medi Opere sia la Legnano Ecoter risultano infatti regolarmente iscritte nelle White List" delle prefetture e quindi "di fatto assolutamente legittimate ad operare nella filiera dei pubblici appalti". In questo modo Portolesi era riuscito a presentare "un’offerta" per l’Ortomercato, legata "all’esecuzione di lavori di demolizione, rimozione e smaltimento nel più ampio contesto della procedura di gara" per la "redazione del progetto esecutivo e l’esecuzione dei lavori di realizzazione della nuova piattaforma logistica ortofrutta". E, nonostante risultasse un "semplice operaio e autista", l’imprenditore "contrattava prezzi e modalità di esecuzione dei lavori con i funzionari ed i dirigenti della Bertini Srl", il Raggruppamento Temporaneo d’lmprese, vincitore della gara bandita dalla So.ge.mi. che gestisce l’Ortomercato. Anche se il suo nome non figurava in alcun modo nella compagine societaria, i vertici della Bertini non si facevano problemi a trattare con lui. Portolesi, non sapendo di essere intercettato, si è proposto di fare un sopralluogo "in cantiere" per rendersi "conto da vicino" dei lavori da eseguire e "fare un’offerta mirata". E i dirigenti del Rti lo invitano a "essere competitivo" con i prezzi, per poter affidare a lui l’incarico. Un altro boccone ghiotto, Portolesi lo aveva ottenuto con i lavori per i Giochi invernali del 2026. Ed era entrato nei cantieri dello scalo ferroviario di Porta Romana, dov’è in costruzione il villaggio olimpico. La "presenza" della Legnano Ecoter nella grande opera, per il gip Calabi, si segnala "quale sito di conferimento delle macerie derivanti dai lavori oggi in corso di esecuzione all’interno del cantiere per la realizzazione (anche) del villaggio olimpico". In pratica l’imprenditore aveva fornito uno spazio per stoccare i 15mila metri quadri di macerie realizzate con la "riqualificazione dello scalo ferroviario di Milano – Porta Romana, per il quale il 2 novembre del 2021, il fondo d’investimento Porta Romana, aggiudicatario nell’anno 2020 dell’area già di proprietà delle Ferrovie dello Stato, ha ottenuto dal Comune di Milano i necessari permessi a costruire". I lavori attualmente in corso "riguardano la demolizione e la bonifica di preesistenti strutture delle Ferrovie dello Stato e risultano affidati dalla committente Coima Sgr Spa e alla Maruzzato Soluzioni Ambientali Spa". Proprio dei detriti provenienti da quell’area, Protolesi, non sapendo di essere intercettato, parla più volte al telefono con un autotrasportatore. I conferimenti "sarebbero però cessati pochi giorni dopo, causa il raggiungimento da parte della stessa Legnano Ecocente dei quantitativi massimi previsti dalle autorizzazioni", scrive il gip, ma con "riserva di riprenderli nel 2022, salvo il raggiungimento di un accordo sul prezzo".

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