Cinisello, il ballerino Simone "Io, deriso come Billy Elliot vi dico: inseguite il Sogno"

Premiato dalla sua città racconta la carriera nella danza

Spettacolo con il ballerino Simone Valastro

Spettacolo con il ballerino Simone Valastro

 

Per una sera Simone Valastro è tornato sul palcoscenico dove ha ballato per la prima volta, prima di esibirsi nei teatri di tutto il mondo. "Ricordo l’effervescenza in questo teatro. Vedevo bambini dappertutto e mamme indaffarate coi costumi – ricorda il ballerino e coreografo –. Qui al Pax, a 8 anni, ho ballato il primo assolo: ero l’uccellino blu della Bella Addormentata. Non avevo le scarpette del colore giusto e mamma mi aveva messo le calze blu per fare pendant con il costume". Aurora era Sonia Zambonin – project manager dell’evento cinesellese – e il suo partner Pietro Zucconelli. Al Teatro Pax ha ricevuto dal sindaco Giacomo Ghilardi la benemerenza civica. "Per noi è un orgoglio riavere Simone a casa. Può essere da esempio e stimolo per tanti giovani: è una storia non solo di talento ma di educazione, passione e determinazione nel perseguire un sogno".

Loredana Rosas fu la prima insegnante al circolo Neruda. "Sono stata fortunata, era un allievo fantastico, sempre curioso: continuava a chiedere di provare cose nuove. Era bello vederlo, trasmetteva gioia e caricava anche me". Fu proprio la maestra Loredana a consigliare ai genitori di Simone il provino alla scuola del Teatro alla Scala, all’epoca diretta da Anna Prina, quando aveva 10 anni. "Non fu egoista a trattenermi, le sarò sempre grato. Il provino fu la mia prima volta in quel teatro. Ero impressionato dal velluto rosso ovunque, dai lampadari di cristallo. Io e i miei genitori arrivavamo da Cinisello e non avevamo mai visto nulla di simile".

Alla Scala Valastro è rimasto fino al diploma, iniziando le audizioni a 17 anni: tutti i più grandi teatri lo avevano selezionato. "Sono stato molto preso in giro da piccolo. Il percorso più difficile era per andare a prendere il pullman: dovevo attraversare il cortile, dove i bambini che giocavano mi deridevano perché io andavo a ballare. Non li ho mai ascoltati e alla fine mi è andata bene, no? Se si ha un sogno, un talento, bisogna inseguirlo". Dopo la Scala, i 24 anni all’Opéra di Parigi e l’inizio della nuova avventura da coreografo.

 

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