Milano, travolse e uccise pedone: condannato a oltre 6 anni e patente revocata a vita

Nell'incidente perse la vita Sandro Orlandi, pensionato milanese. L'investitore era ubriaco, con la patente sospesa e la macchina non assicurata

Polizia locale in via Michelino da Besozzo

Polizia locale in via Michelino da Besozzo

Milano, 8 giugno 2018 - Sei anni e sei mesi di carcere e la revoca della patente a vita. È la condanna inflitta, con rito abbreviato, dal gup Natalia Imarisio al 45enne finito in carcere il 27 gennaio scorso per avere - ubriaco, con la patente sospesa e la macchina non assicurata - travolto e ucciso con il suo suv Sandro Orlandi, pensionato di 88 anni al quale non aveva nemmeno prestato soccorso. L'uomo era stato arrestato, poi, qualche ora dopo l'investimento dagli agenti della Polizia locale, coordinati dal pm Francesco De Tommasi. "Sono troppo coinvolto per parlare, però credo che servano pene anche più severe", ha detto il figlio della vittima dopo la sentenza. Il suo legale di parte civile, l'avvocato Domenico Musicco, anche presidente dell«Associazione vittime incidenti stradali, sul lavoro e malasanità', ha evidenziato che "ci soddisfa la revoca della patente a vita, il cosiddetto ergastolo della patente, un caso raro". Sulla pena ha influito lo sconto di un terzo previsto dal rito abbreviato. 

L'incidente è avvenuto a gennaio in via Michelino Da Besozzo a pochi passi da piazza Prealpi. Erano da poco passate le 20 e Sandro, come ogni giorno, aveva salutato gli amici dei Circoli Arci e Pd di via Bodoni di cui era habituè. Un tragitto breve, quello da percorrere per tornare a casa. Una strada che Orlandi conosceva a memoria, sempre la stessa, avanti e indietro a piedi, tutti i giorni, da anni, perché da quando era rimasto vedovo quel circolino era diventata la sua seconda casa. Ma nel suo appartamento sabato sera non è tornato. Ha perso la vita, investito e sbalzato venti metri in avanti da un’auto-bolide che lo ha lasciato esanime sull’asfalto. Troppo gravi le ferite. Quando i soccorritori sono arrivati in via Da Besozzo, l’88enne era già in arresto cardiaco. Nulla da fare. 

 

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