"Inter-Samp, priorità ai diritti televisivi". Così la Lega Calcio ha detto no all’anticipo

La lettera al Viminale sulla richiesta di modificare l’orario delle 18 per ordine pubblico: introiti da broadcaster una delle poche voci in attivo

Piazza Duomo invasa dai tifosi interisti in festa

Piazza Duomo invasa dai tifosi interisti in festa

Milano, 5 maggio 2021  -  "Analizzando nello specifico la gara Inter-Sampdoria, pur comprendendo le difficoltà rappresentate, desideriamo sottolineare come la programmazione televisiva delle gare è frutto di un attento studio di molti interessi in campo: dalle tematiche legate alla classifica agli interessi dei broadcaster televisivi, che attualmente rappresentano una delle poche voci in attivo dei club, nonché il contemporaneo rispetto della Legge Melandri che definisce i criteri di ripartizione dei diritti televisivi stessi chiaramente legato alle audience, che sono indissolubilmente legate agli orari di trasmissione degli eventi televisivi". In sintesi : il palinsesto delle partite di Serie A non si può modificare, neppure per motivi di ordine pubblico. È il passaggio-chiave della lettera che, secondo quanto risulta al Giorno , il 29 aprile scorso il dirigente della Lega Calcio Andrea Butti, responsabile dell’area Competitions and Operations (ed ex team manager dell’Inter del Triplete), ha inviato al capo segreteria del Dipartimento di Pubblica sicurezza del Viminale Sergio Bracco per rispondere alla richiesta di anticipare gli orari delle ultime gare casalinghe dell’Inter, a cominciare da quella di sabato contro la Sampdoria, "in considerazione di possibili assembramenti di tifosi nella città di Milano in caso di vittoria dello scudetto". La richiesta respinta dalla Lega, come si evince chiaramente dalla missiva di replica, è stata inviata il 27 aprile, prima che i nerazzurri vincessero matematicamente il tricolore con il pareggio di domenica tra Sassuolo-Atalanta; pareggio che ha scatenato la festa di 30mila persone tra piazza Duomo e largo Cairoli, con coda di roventi polemiche e allarme degli scienziati sul rischio di nuova impennata dei contagi. Proprio alla luce di quei maxi assembramenti, il tema resta di strettissima attualità, visto che gli ultrà hanno intenzione di attendere il pullman della squadra fuori da San Siro prima del match contro i blucerchiati, in programma tra tre giorni alle 18. Senza dimenticare l’ultima giornata, con partite in contemporanea domenica 23 maggio (con orario ancora da definire): quel giorno, al termine del confronto con l’Udinese, il capitano Samir Handanovic riceverà il trofeo dello scudetto in un Meazza vuoto, a meno che non passi l’idea di una parziale apertura degli impianti sportivi per gli ultimi due turni di Serie A. E il 23 sempre la Nord ha annunciato una festa "sensazionale" che dovrebbe avere inizio alle 9, anche se non sono ancora arrivate formali richieste di autorizzazione. Come dire: la questione dell’eventuale anticipo delle partite rimane eccome sul tavolo. Tuttavia , la risposta che la Lega ha dato al Ministero dell’Interno non più tardi di sei giorni fa non lascia troppo spazio alle interpretazioni: "Anche in considerazione dello svolgimento delle gare a porte chiuse – si legge ancora nella missiva firmata da Butti – e del fatto che nelle precedenti edizioni del campionato la consegna dello scudetto al termine di una gara sia stata fatta indifferentemente in diurna piuttosto che in serale, la valutazione che ne è derivata è stata quella di poter gestire al meglio giorno e orario della gara nel rispetto degli impegni sportivi di entrambe le squadre". Quindi, "in considerazione di quanto sopra, dopo che ogni data e orario sono soppesati e concatenati, una diversa collocazione della gara da sabato 8 maggio alle 18 rischierebbe di influire con nuove modifiche al calendario delle giornate successive". Chissà se le immagini di piazza Duomo hanno fatto cambiare idea a qualcuno in via Rosellini.

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