Milano, l'Inter licenzia tre magazzinieri over 50. La Cgil: "La società ci ripensi"

Secondo il sindacato, il club ha confermato la chiusura dei rapporti di lavoro a partire dall'1 novembre: "E' inaccettabile. Costi minimi rispetto agli stipendi dei giocatori"

Lo striscione di protesta sotto la sede dell'Inter

Lo striscione di protesta sotto la sede dell'Inter

Milano - Licenziamento di tre lavoratori, la Cgil Milano all'attacco dell'Inter. La società di Steven Zhang "conferma di voler licenziare tre dipendenti del suo magazzino centrale", e questa mossa non è gradita ai sindacati, che chiedono al club nerazzurro una rapida retromarcia. Dallo scorso primo ottobre infatti, come riporta il sindacato, i tre magazzinieri (ultracinquantenni) sono stati sospesi dal lavoro a causa della decisione dell'azienda di "esternalizzare l'attività" a una società terza.

"Nonostante i tentativi messi in campo dalla Cgil per trovare soluzioni alternative al licenziamento, come il reimpiego in altre mansioni, peraltro facilmente percorribile data l'esperienza polivalente dei lavoratori in questione", il club calcistico, come fanno sapere i rappresentanti sindacali, ha "inspiegabilmente" confermato di voler chiudere i tre rapporti di lavoro "a partire dall'1 novembre", data di scadenza del blocco dei licenziamenti decisi dal governo.

Ora, "considerando che la somma dei tre stipendi costituisce una minima frazione dello stipendio medio che l'Inter paga ai giocatori e che il club ha sempre promosso valori come l'uguaglianza e la fratellanza", la Cgil Milano ritiene questa decisione "non accettabile", per questo chiede alla società meneghina di "tornare indietro nelle sue intenzioni".

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