Burrasca Ing Bank, 800 bancari nel limbo a Milano

Stop dell’anti-riciclaggio ai nuovi conti per la banca che lanciò il Conto Arancio. "Rischio esuberi e dismissioni"

La sede di Ing Bank a Milano

La sede di Ing Bank a Milano

Milano, 6 giugno 2019 - «Le attività dedicate all’acquisizione di nuovi clienti sono momentaneamente sospese». Poche righe sul sito internet Ing che per 800 dipendenti milanesi della banca online olandese si traducono in un presente segnato dall’incertezza e un futuro a tinte fosche. L’istituto di credito, che nel 2001 aveva fatto il suo debutto in Italia con il lancio di Conto Arancio, inaugurando un modello di successo e all’epoca innovativo, fatto di strutture snelle e operazioni via internet con minori costi di gestione, si trova infatti in acque agitate.

Nel marzo scorso Bankitalia ha vietato alla succursale italiana di Ing Bank di aprire nuovi conti online, a causa di falle nei sistemi antiriciclaggio emerse da ispezioni condotte tra ottobre e gennaio. E in parallelo la Procura di Milano ha aperto un’inchiesta per riciclaggio, coordinata dal procuratore aggiunto Fabio De Pasquale e dal pm Francesco Ciardi. Uno stop, quindi, all’acquisizione di nuovi clienti, con i dipendenti che si stanno occupando solo dei conti già aperti prima di marzo, che non sono interessati dal provvedimento. Scenario che preoccupa lavoratori e sindacati, con lo spettro di futuri esuberi e ridimensionamenti delle attività in Italia per la banca che a marzo si era impegnata a «rafforzare il sistema di controlli» e sta attraversando un periodo di turbolenze anche all’estero. Il Ceo di Ing Bank Italia, Marco Bragadin, nel corso degli incontri avrebbe speso parole rassicuranti che però, per i sindacati, non bastano per fugare i timori. È arrivata agli atti finali, infatti, l’operazione avviata tempo fa per cedere il ramo d’azienda Ing Lease, con un portafoglio nel settore del leasing immobiliare di diverse centinaia di milioni di euro. Ed è il nome dell’acquirente che ha messo in allarme i sindacati: l’accoppiata Goldman Sachs e Finanziaria Internazionale (Finint), gruppo con sede a Conegliano Veneto che rilevò Banca Arner Italia, dieci anni fa commissariata dall’allora ministro dell’economia Giulio Tremonti su indicazione della Banca d’Italia dopo ispezioni anti-riciclaggio, in passato finita sotto i riflettori per operazioni sospette riconducibili alla galassia Berlusconi.

«Sia l’acquirente sia il venditore hanno i loro problemi - spiega un sindacalista - e vogliamo che sia fatta chiarezza in questo momento delicato, evitando ripercussioni sui lavoratori. Finit ha 500 dipendenti in Veneto che sono inquadrati con il contratto del commercio, all’interno dell’azienda non esistono relazioni sindacali». Al centro delle trattative il ricollocamento dei 22 lavoratori di Ing Lease all’interno di Ing Bank: nel corso dell’ultimo incontro ci sarebbero state «timide aperture». Ma la partita maggiore si gioca sul futuro della banca online celebre per il Conto Arancio, finita nel mirino di Procura e Banca d’Italia.

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