Per l'infortunio del rider risarcimento da 22 euro

Milano, caduto sulla rotaia del tram e rimasto fuori servizio per una settimana Adrian riceve il micro-assegno dell’Inail. "E la copertura è già una conquista"

Adrian George Stoican cadde a Porta Romana durante la nevicata di dicembre

Adrian George Stoican cadde a Porta Romana durante la nevicata di dicembre

Milano - Adrian aveva appena ritirato il cibo da consegnare e stava pedalando per le strade di Milano, imbiancate dalla grande nevicata di fine dicembre, quando la ruota della bicicletta si è incastrata nella rotaia del tram e lui è caduto rovinosamente in corso di Porta Romana. Il risultato è una settimana a casa senza lavorare e senza stipendio, una caviglia slogata e un dolore alla gamba che continua a farsi sentire. Il bonifico dell’Inail accreditato lo scorso 3 marzo suona come una beffa: 22 euro, pagati più di due mesi dopo l’incidente. "L’Inail ha versato l’equivalente di una giornata – racconta Adrian George Stoican, 30enne originario della Romania – calcolato come il 60% di 46 euro. Il resto dovrebbe essere a carico del datore di lavoro, che per ora non ha pagato e non si è fatto più sentire. Mi spettano circa 100 euro e io continuerò a lottare per ottenerli, perché è un mio diritto. Noi rider, quando sbagliamo, non possiamo rifiutarci di pagare". Adrian dal 2018 ha sperimentato quasi tutte le multinazionali del food delivery. Al momento dell’incidente lavorava per Deliveroo, ed è stato uno dei primi rider milanesi a rivolgersi al sindacato Nidil-Cgil per le pratiche sull’infortunio.

«Ho una figlia piccola e con le consegne non riuscivo a portare a casa uno stipendio sufficiente per vivere – prosegue – adesso sto cercando lavoro nei cantieri". Quella della copertura Inail è una delle recenti conquiste dei rider, prima esclusi dalla tutela. Un passo avanti, però, che spesso si traduce in risarcimenti irrisori. "Aziende si rifiutano di pagare la loro quota di infortunio perché non considerano i rider lavoratori subordinati – spiega Francesco Melis, della Nidil Cgil – e di conseguenza non vogliono essere considerati datori di lavoro. Noi continuiamo a lottare per un contratto che garantisca diritti e tutele". E anche lo stop al commissariamento di Uber Eats Italy deciso dal Tribunale di Milano, che ha evidenziato un percorso "virtuoso" anche sui compensi dopo l’inchiesta sul caporalato, è stato accolto con scetticismo da chi lavora nel settore. Davide Contu, fattorino e delegato della Nidil-Cgil, mostra gli screenshot delle ultime consegne. "Le corse lunghe, a differenza di quelle sul breve e medio raggio – spiega – restano al di sotto del minimo del contratto di lavoro". Per 8.1 chilometri in scooter, con un tempo di consegna stimato di 36 minuti, 5.59 euro lordi. "Il contratto prevederebbe 6 euro – conclude Contu – che è già una paga bassa".