Cantieri Expo, il rapporto segreto dell’Inail: «Si rischiavano 40 morti sul lavoro»

L’Asl: prova superata per la sicurezza. Nel complesso, 111 infortuni, un terzo di quelli delle Olimpiadi di Torino. Ora riflettori sugli eventi in città, ma con l'autocertificazione

Le dune del Padiglione Zero che accoglie i visitatori con una storia sul rapporto uomo-cibo

Le dune del Padiglione Zero che accoglie i visitatori con una storia sul rapporto uomo-cibo

Milano, 29 aprile 2015 - La guardia resterà alta ancora per tutto maggio. «Ci preoccupa la commistione tra lavori e apertura al pubblico che si verificherà nei prossimi giorni», puntualizza Susanna Cantoni, direttore del dipartimento di prevenzione Asl Milano. D’altronde, nei primi quindici giorni di attività, il sito dell’Expo sarà una macchina complessa da mettere a registro, tra finiture, avvio dei padiglioni (il Giappone, ad esempio, aprirà i ristoranti a metà maggio) e lavori più complessi, come la staffetta per consegnare gli uffici e l’auditorium di Palazzo Italia. Tuttavia, i tecnici dell’Asl vedono la luce fuori dal tunnel: dal 2011 a oggi si sono verificati 111 infortuni negli appalti di Expo (che comprendono il sito, il villaggio, le passerelle, la Zara-Expo, la Darsena e le Vie d’acqua), con una media di 22 giorni di prognosi. Solo sei superavano i 40 giorni. E nessuna morte bianca.

Un dato che, al momento, sconfessa le previsioni contenute in un rapporto segreto dell’Inail e riportate dalla Cantoni: se all’Expo si fosse costruito con le regole di sicurezza che ci sono in altri cantieri italiani, si sarebbero potuti verificare «18mila infortuni, 40 mortali e 1.700 con postumi permanenti». Niente di tutto ciò. Mentre i dati diffusi ieri da Cgil, Cisl e Uil mostrano che in Lombardia nei primi quattro mesi di quest’anno 15 persone sono morte sul lavoro. Tra questi un operaio di 21 anni, caduto da un ponteggio nel cantiere della Tangenziale est esterna di Milano, opera necessaria per la viabilità dell’evento ma non direttamente collegata a Expo spa nella gestione dei lavori.

Nel sito di Rho nel frattempo è scattato il conto alla rovescia. Ieri alle 18 è partita la fase sgomberi: i commissari dei Padiglioni ospiti hanno ricevuto dagli organizzatori l’indicazione di liberare il passaggio, ripulire le macerie e i rifiuti per fare spazio all’asfaltatura, anticipata per sfruttare il cielo clemente, e le operazioni di pulizia. I lavori potranno proseguire fino al primo pomeriggio di domani, quando gli operai passeranno il testimone alle squadre di polizia per la bonifica del parco espositivo prima dell’inaugurazione. Ore febbrili. Se l’indice di infortunati del cantiere dell’Esposizione, a fine 2014, era a quota 30, contro i 90 delle Olimpiadi invernali di Torino del 2006, tanto che i protocolli delle costruzioni sono allo studio delle commissioni di Camera e Senato per integrare il futuro codice degli appalti, ora si apre la partita dei controlli sui 17mila eventi che si svolgeranno a Milano durante Expo in città. Troppi, perché le commissioni di Comune e città metropolitana possano verificarli uno a uno. L’Asl ha proposto l’autocertificazione e controlli a campione.

luca.zorloni@ilgiorno.net

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