Indonesia, nessuna traccia dei tre sub milanesi dispersi. E l’amica spera: salvi su un’isola

Continuano le ricerche di Daniele Buresta, 36 anni, del coetaneo Alberto Mastrogiuseppe e di Michela Caresani, 33enne, sua fidanzata. Scomparsa anche una turista belga, Vana Chris Vanpuyvelde di Marianna Vazzana

Daniele Buresta, Michela Caresani e Alberto Mastrogiuseppe: i tre sub dispersi nel Borneo

Daniele Buresta, Michela Caresani e Alberto Mastrogiuseppe: i tre sub dispersi nel Borneo

Milano, 19 agosto 2015 - Continuano le ricerche dei tre ragazzi milanesi dispersi da sabato nelle acque dell’isola di Sangalaki in Borneo, nell’est dell’Indonesia, dopo un’immersione subacquea. Ancora non c’è traccia di Daniele Buresta, 36 anni, del coetaneo Alberto Mastrogiuseppe e di Michela Caresani, 33enne, sua fidanzata. Scomparsa anche una turista belga, Vana Chris Vanpuyvelde. Mentre è tornata all’asciutto sana e salva Valeria Baffè, 34 anni, fidanzata di Buresta, che si era limitata a praticare snorkeling (consiste nel nuotare utilizzando un boccaglio o aeratore, snorkel in inglese). Riemersi pure un ragazzo piemotese, che nuotava in superficie, e la guida, Osland, che ha accompagnato i quattro giovani durante l’immersione. La Farnesina fa sapere che «non ci sono aggiornamenti» e che «le ricerche proseguono senza sosta».  L’ambasciata italiana a Jakarta lavora a stretto contatto con le istituzioni indonesiane. Intanto parenti e amici restano in attesa, sperando che il telefono squilli portando buone notizie. «Siamo distrutti», ripetono colleghi di lavoro, rappresentanti di onlus con le quali i ragazzi collaboravano a Milano e amici di vecchia data. Il telefono di Valeria Baffè, ieri, era spento. La ragazza sta collaborando da sabato con le autorità locali e italiane. «Sento che sono vivi», ha ripetuto nei giorni scorsi. «Non oso pensare a come sta Valeria, col fidanzato disperso, dall’altra parte del mondo», ha detto Anna, una sua cara amica dell’associazione onlus “Tom & Gerry” dedicata a cani e gatti, lunedì pomeriggio parlando col Giorno. «Mi è crollato il mondo addosso», ha sottolineato un amico di Alberto Mastrogiuseppe. Le famiglie restano chiuse nel silenzio. La speranza è che i ragazzi siano stati trascinati dalle correnti verso qualche isolotto. E sarebbero numerosissimi quelli della zona. Ma, su questo, la Farnesina non si sbilancia, ritenendo non opportuno alimentare aspettative in un senso, né nell’altro. 

I quattro dispersi sono stati cercati invano dagli altri compagni di viaggio, che hanno setacciato la zona per tre ore a bordo del motoscafo noleggiato per l’escursione, prima di dare l’allarme. Le ricerche sono poi state ostacolate dal maltempo e dalle onde alte parecchi metri. In base a quanto riferito dagli amici, i ragazzi non erano sub professionisti ma abituati alle immersioni, era comunque la prima volta che si trovavano in acque indonesiane. Il viaggio, cominciato il 1° agosto, era alla fine: quell’escursione avrebbe dovuto rappresentare l’ultima piacevole avventura, invece si è trasformata in un incubo. Nei giorni scorsi, l’agenzia di stampa del Paese Antara ha reso noto che alle sette imbarcazioni (6 motoscafi e un rimorchiatore) impegnate nel setacciare le acque a est del Borneo, si è aggiunto anche un elicottero della marina militare.  Intanto, sui social network e su svariati siti, diverse persone commentano l’accaduto. Chi si dichiara esperto dice che «le correnti possono essere fortissime, in Indonesia». Altri esprimono solo speranza, forti del fatto che la guida avrebbe raccontato di aver riportato tutti e quattro i ragazzi in superficie prima di perderli di vista a causa delle correnti fortissime. 

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