Inchiesta Atm, "Non abbiamo più alcuna influenza. Lasciateci uscire dal carcere"

Prime richieste di domiciliari presentate dagli indagati e nuovo round di interrogatori di garanzia

La Procura di Milano continua a indagare

La Procura di Milano continua a indagare

Milano, 27 giugno 2020 - C’è chi tace e chi fa "ammissioni", chi si difende e chi chiede di poter uscire dal carcere. Il nuovo round di interrogatori di garanzia davanti al gip di Milano Lorenza Pasquinelli ha visto le prime richieste di scarcerazione presentate dai difensori di alcuni degli indagati nell’inchiesta della Procura di Milano su presunte mazzette e appalti truccati per i lavori di manutenzione ed innovazione delle linee della metropolitana milanese che nei giorni scorsi ha portato a 13 arresti, tra cui Paolo Bellini, il funzionario, ora sospeso, dell’Atm accusato di essere il perno del "sistema".

Al termine degli interrogatori di garanzia due degli indagati, Gerardo Ferraioli, senior project manager, ora sospeso, di Engineering Informatica spa, e Federico Carpita, ex sales manager di Alstom Ferroviaria, hanno chiesto al gip Lorenza Pasquinelli una misura meno afflittiva di quella del carcere, motivata anche con il fatto che ormai privi di un ruolo di potere nelle aziende non avrebbero più la possibilità di reiterare i reati. Davanti al giudice, oltre a Carpita, si sono invece difesi Spiridione Buchagiar, il professionista ritenuto "uomo di Bellini", e Giovanni Rizzi, anche lui all’epoca dei fatti contestati manager di Engineering Informatica. Hanno infine scelto di non rispondere Ferraioli, che però ha presentato istanza dei domiciliari, e Sergio Vitale, amministratore unico della Ivm, società di cui Bellini era socio occulto.

Ferraioli, come ha spiegato il suo difensore, l’avvocato Vincenzo Vicedomini, si è riservato di rispondere dopo aver letto e studiato l’ordinanza con le accuse a suo carico. "Abbiamo invece presentato istanza di una misura meno afflittiva - ha affermato il legale - allegando il documento con cui la società Engineering ha sospeso in via cautelare il mio cliente, dimostrando così che sono interrotti i rapporti". Elemento questo che a detta del legale fa cadere il pericolo di reiterazione del reato e che si somma con la "messa a disposizione da parte del mio assistito" nell’immediatezza dell’arresto "di pc, cellulari e pen-drive come fonti di prova non ancora acquisite nelle indagini".

La prossima settimana verranno interrogati dal gip i due indagati finiti ai domiciliari, il pm Giovanni Polizzi che coordina le indagini delegate al Nucleo di Polizia Economico Finanziaria della Guardia di finanza di Milano, andrà avanti con l’attività istruttoria che riguarderà in particolare approfondimenti relativi ai funzionari di Atm coinvolti nell’inchiesta. Non è escluso che possa convocare Bellini, che l’altroieri ha reso le prime ammissioni relative alle tangenti sugli 8 appalti truccati dell’azienda dei trasporti del Comune, parte offesa nel procedimento.  

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