Il giorno nero dei rider, quattro incidenti sulle strade di Milano

La rete creata dai fattorini chiede una "copertura assicurativa adeguata" e la "manutenzione delle strade nei punti segnalati, in cui è attestato un dissesto"

Rider coinvolto in un incidente

Rider coinvolto in un incidente

Milano, 8 giugno 2019 - Quattro incidenti sulle strade di Milano nell’arco di un giorno. Quattro rider che, giovedì, sono rimasti a terra mentre consegnavano cibo a domicilio. Un «bollettino di guerra» pubblicato dalla rete Deliverance Milano, sulla base delle segnalazioni arrivate dai fattorini in scooter o bicicletta. Giovedì è stata quindi una giornata nera, una delle peggiori per numero di infortuni, con incidenti in piazza Durante, via Novara, via Conchetta e via Morgagni. Mercoledì, invece, un rider è caduto mentre percorreva viale Abruzzi in sella a uno scooter e ha riportato contusioni alle braccia. Appelli che continuano a cadere nel vuoto, una situazione di stallo a Roma e all’orizzonte nuove manifestazioni dopo il raid davanti alla sede milanese di Glovo in viale Monza, con scritte tracciate sull’asfalto: «Non si muore per un panino». «Chiunque di noi potrebbe trovarsi per terra - spiega Deliverance Milano - coinvolto in un sinistro, lavorando nel traffico a tutte le ore del giorno, in ogni condizione atmosferica, e avere bisogno di essere soccorso: se non ci aiutiamo tra lavoratori siamo destinati ad essere abbandonati dall’azienda».

La rete creata dai fattorini chiede una «copertura assicurativa adeguata» e la «manutenzione delle strade nei punti segnalati, in cui è attestato un dissesto», oltre al salario minimo garantito di 12 euro all’ora che «a prescindere dal numero di consegne ci permetta di andare meno velocemente e venire retribuiti per il nostro lavoro, anche per calmierare il ricatto del cottimo che ci spinge a correre verso la prossima consegna, con la paranoia del punteggio, i sistemi di ranking e rating che discriminano i lavoratori e li spingono ad una logica di “prestazione” in cui velocità e quantità sono l’unica cosa che conta a discapito della la qualità del servizio e della salute del lavoratore».

Per i rider «il tempo delle attese è finito», ma il tentativo del Governo Lega-Movimento 5 Stelle di stabilire regole nella nuova frontiera del precariato non è ancora arrivato a un punto fermo. «La norma sui rider è pronta - annunciava il ministro del Lavoro Luigi Di Maio lo scorso 28 aprile -. Sarà inserita nella legge sul salario minimo che è in discussione in questi giorni al Senato. Se potremo, proveremo a farla diventare legge anche prima, inserendola nella fase di conversione del “decreto crescita”». Ma la norma con cui fissare un salario minimo per tutti i lavoratori a 9 euro lordi l’ora non ha ottenuto il placet del Carroccio, meno propenso ad alterare il meccanismo del Contratto nazionale collettivo che assegna ad aziende e sindacati la ricerca di un equilibrio. Ed è entrata a pieno titolo tra i «dossier della discordia» tra i due alleati al Governo.

Resta in attesa di una svolta a Roma anche Palazzo Marino: il tavolo sulla questione rider con sindacati e aziende del food delivery aperto dall’assessore al Lavoro Cristina Tajani si è risolto in una serie di incontri e nella presentazione della ricerca della Statale sui rider milanesi. Ma, per andare avanti, ha bisogno di un quadro normativo certo a livello nazionale.

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