Tragico incidente a Vignate: muore 25enne, altre due ragazze gravi

La città piange Chiara Venuti, morta sul colpo, incastrata fra le lamiere

Soccorsi e, nel riquadro, Chiara Venuti

Soccorsi e, nel riquadro, Chiara Venuti

Vignate (Milano), 11 febbraio 2019 - Notte di sangue a Vignate, una ragazza di 25 anni è morta, due sono ferite. Una è grave, l’altra in pericolo di vita. Schianto fatale alle 3.40 sulla curva della Provinciale 161, fra l’utilitaria di tre giovani del paese e la grossa familiare di un uomo di 59 di Carugate. Chiara Venuti, al volante della vecchia Renault Clio, è morta sul colpo, incastrata fra le lamiere. La pioggia battente, il buio e l’asfalto viscido sono stati gli ingredienti di un mix mortale, tutto da ricostruire.

Il frontale fra la citycar e l’Audi A6 non ha ancora una causa precisa. Ci stanno lavorando i carabinieri di Cassano. Distrazione, malore o colpo di sonno, tutti scenari possibili che devono trovare una conferma. Le tre donne stavano rientrando a casa, dopo una serata passata insieme. L’uomo, sullo stesso percorso in direzione opposta. Teatro della tragedia, il tratto urbano della Paullo-Vignate. L’impatto, imprevisto, violento e devastante, ha fatto finire la vettura più piccola in un campo, nel quale si è accartocciata contro un grosso blocco di cemento armato. Una trappola per l’autista. I vigili del fuoco hanno lavorato a lungo e con fatica, per tagliare il tetto e liberare Chiara, già senza vita, e le amiche, subito consegnate alle cure dei sanitari del 118, arrivati a Vignate anche con un’automedica.

Una, in condizioni meno critiche, è ricoverata al San Gerardo di Monza. L’altra lotta fra la vita e la morte al San Raffaele. Per entrambe, diverse fratture agli arti e al bacino. Praticamente illeso, ma sotto choc, il proprietario dell’A6, che è rimasta sulla carreggiata. È stato condotto in codice verde al pronto soccorso di Melzo. Ai militari, ora, resta il difficile incarico di raccogliere gli elementi necessari a comprendere l’origine di questa tragedia. A partire dalle condizioni delle persone che erano alla guida. Lui risulta negativo all’alcoltest e si attendono gli esiti dell’esame tossicologico. Ha fornito una propria versione dei fatti, ora al vaglio degli inquirenti. Dovrà essere incrociata con quanto racconteranno le ragazze, una volta in grado di testimoniare. Sconvolta la piccola comunità lungo la Martesana. «Non è il momento di cercare colpevoli, ma quello di concentrarsi sulle persone. Mi auguro che un bilancio già così doloroso non debba peggiorare ulteriormente – dice il sindaco Paolo Gobbi -. Ricordo perfettamente Chiara, giovane appassionata di ginnastica artistica. Voglio abbracciare la sua famiglia al più presto e portarle un messaggio di vicinanza da parte di tutti noi».

Chiara è la terza vittima della strada nell’arco di tre settimane in questo scorcio di hinterland. Il 26 gennaio a Cernusco sul Naviglio un’auto pirata ha travolto e ucciso il ciclista Francesco Alberti, pensionato settantenne, che rientrava a casa dall’oratorio. Il 1° febbraio, Marco Mercuri, di Cassina, ha imboccato contromano la tangenziale, schiantandosi contro un’auto e un furgone. Lui è morto, quattro persone sono finite all’ospedale. È andata meglio ai due ciclisti di Pozzo d’Adda, investiti venerdì da un altro pirata a Inzago. Se la sono cavata miracolosamente.

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