Morì in moto, la sorella di Christian Ravanelli: "Ora voglio la verità su mio fratello"

Il cuoco di Cusano Milanino ha perso la vita in un incidente stradale il 28 ottobre scorso in viale De Gasperi La sorella Pamela: dall’indagine pretendo chiarezza

Pamela Ravanelli in una foto con il fratello Christian e con il padre Massimo

Pamela Ravanelli in una foto con il fratello Christian e con il padre Massimo

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«Non passa giorno che io non pensi a mio fratello, morto all’improvviso per un incidente in strada. Ma cos’è successo, davvero, su quella carreggiata? Io non mi arrenderò finché non scoprirò la verità". Pamela Ravanelli, quarantenne, è la sorella di Christian, cuoco quarantaduenne di Cusano Milanino che lo scorso 28 ottobre perse la vita in viale De Gasperi, tra Portello e Lampugnano, dopo essere caduto dalla sua MV Agusta dalla livrea rossa e nera, conseguenza dell’impatto con una Fiat Punto guidata da una donna di 62 anni. Secondo una prima ricostruzione della dinamica, l’auto era in panne e il centauro, dopo aver dribblato altri veicoli, non si sarebbe accorto di quel veicolo fermo prendendolo in pieno. "Siamo sicuri che sia andata così? Mio fratello è morto sul colpo, c’è un’unica versione dei fatti. Voglio vederci chiaro", sottolinea la sorella, che da quel "maledetto giorno", come lo chiama, ha un chiodo fisso: "Scoprire la verità. Ora – spiega – sono in corso le indagini, con tre perizie sulla dinamica: quella della mia famiglia, quella della controparte e quella del consulente del pm. Io non voglio insinuare nulla, né colpevolizzare nessuno. Semplicemente, voglio capire cosa sia successo per metterci una pietra sopra e far riposare mio fratello in pace. Glielo devo, da sorella".

Da allora sono passati più di 6 mesi, in cui la quarantenne si è data da fare per cercare testimonianze e filmati dell’incidente, sempre con il dolore nel cuore: "È sempre lo stesso, intenso, straziante, sia per me e sia per mio padre Massimo, che ha dovuto seppellire suo figlio. Non abbiamo avuto tregua: solo dieci anni fa si era spenta mia madre". Accanto al dolore, però, "c’è tutto l’amore che mio fratello ha lasciato. Non solo a me: dopo la sua scomparsa, sono stata travolta dall’affetto dei suoi amici. L’amore che è riuscito a seminare ha preso forma negli occhi e nelle braccia di tutti loro. Purtroppo è capitato che il giorno fissato per il funerale, lo scorso novembre, sia scattato il lockdown, di conseguenza siamo stati costretti a celebrare una cerimonia molto intima, solo con i parenti stretti. Ma appena si potrà organizzeremo una giornata di commemorazione per Christian, con tutte le persone che gli hanno voluto bene. A mio fratello, che sono sicura mi ascolti, dico sempre che il suo sorriso gentile ha colorato il mondo e tante vite e questo è stato il suo successo". E poi "era contento del suo lavoro di cuoco, che esercitava in una mensa scolastica di Milano". La passione per la moto "era nata con lui: non si staccava mai dalla sua dueruote". Una passione che però gli è stata fatale.

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