Milano, 28 febbraio 2018 - La bara coperta da un telo verde cosparso di scritte («sono versi del Corano», spiegano i presenti) è circondata da duecento persone. Familiari, amici, ex compagni di scuola ma anche sconosciuti arrivati in piazzetta Lopez, a Quarto Oggiaro, per l’ultimo saluto a Haytam Errafi, il tredicenne di origini marocchine rimasto vittima del rogo divampato nel palazzo popolare di via Cogne 20 mercoledì 14. Una preghiera funebre celebrata al Centro culturale islamico sorto in un ex panificio. Alle 12.30 una donna piange, si dispera. «È la zia di Haytam, arrivata dal Belgio», sussurrano alcuni parenti. Mentre Fatima, la mamma di Haytam, è composta e silenziosa. «Nessuno pianga – dice solamente –, perché mio figlio adesso è un angelo».
Ma per chi ha conosciuto Haytam è impossibile trattenere i singhiozzi: «Era il nostro “grande gigante gentile” – ricorda un ex compagno di scuola, delle medie Vico –. Anche se non frequentava più il nostro istituto veniva a trovarci spesso». «Siamo venuti qui insieme ad alcuni professori, per salutarlo», sottolinea una ragazzina. «Siamo vicini alla famiglia. La sorellina di Haytam, peraltro, frequenta la prima media da noi», dice il vicepreside Gerardo Salvia. Per i ragazzi, partecipare a un rito funebre dentro una moschea è stata un’esperienza nuova, così come per altri abitanti del quartiere: «Dobbiamo toglierci le scarpe?», «Le donne possono entrare?», le domande sulla soglia. Ingresso aperto a tutti, per l’ultimo saluto al tredicenne.
«La salma – spiega una cugina del ragazzino – è stata prima lavata, come gesto purificatore. Poi è stata avvolta in un telo bianco». E la preghiera collettiva «è divisa in quattro: ringraziamento ad Allah, parole per il defunto e ancora per il profeta, poi l’augurio proiettato al paradiso». Infine, la sepoltura al cimitero di Bruzzano. Al funerale non sono mancate le presenze istituzionali: l’assessore alla Casa Gabriele Rabaiotti e il presidente del Consiglio di Municipio 8 Fabio Galesi. La casa della famiglia di Haytam è inagibile «e sono state già avviate le pratiche – fa sapere Galesi – per un cambio alloggio».
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