Incendio a Quarto Oggiaro, la torre è ancora inagibile: "nel limbo” 120 persone

La situazione in via Cogne a otto giorni dal rogo

Una residente davanti al palazzo danneggiato dal rogo (Newpress)

Una residente davanti al palazzo danneggiato dal rogo (Newpress)

Milano, 23 febbraio 2018 - A otto giorni dall’incendio costato la vita al tredicenne Haytam, la torre comunale di via Cogne 20 è ancora inagibile. Svetta quasi spettrale in mezzo al cielo grigio, macchiata dal nero del rogo. Gli sfollati la osservano a distanza di pochi metri, dal palazzo di via Carbonia 3, sempre di proprietà del Comune, dove sono stati ospitati in attesa di poter rientrare nelle proprie case. Quando? Se lo domandano tutti. Nella torre sono ancora in corso le verifiche sull’agibilità. Nel frattempo, il caseggiato attiguo di via Carbonia è il rifugio di 120 persone. Alle famiglie accolte fin da subito se ne sono aggiunte infatti altre: alcune che erano state ospitate in hotel, altre che in un primo momento avevano trovato riparo da amici e parenti, altre ancora che, finite all’ospedale a causa del rogo, nel frattempo sono state dimesse.

Così in questo complesso si è creato un micro cosmo in cui ogni giorno ci si sostiene l’un l’altro, in cui si ricevono aiuti (da coperte a cibo) che arrivano dalle istituzioni e da altri cittadini del quartiere. Ma, sommando il dolore non ancora assorbito del tutto, il disagio di essere lontani da casa e il non sapere quando ci si potrà tornare, basta poco a far crollare i nervi. Lucia Strenghetto, ad esempio, racconta la disavventura capitatale ieri notte: «Io e mia figlia ci siamo ritrovate col pavimento completamente bagnato e ci siamo spaventate. L’acqua era fuoriuscita da un calorifero ma non sapevamo cosa fare così abbiamo chiesto aiuto prima a un vicino e poi ai tecnici. Riconosco il lavoro fatto per aiutarci, e ringrazio». L’emergenza è rientrata nel giro di poche ore: gli uffici di MM fanno sapere che c’era una valvola allentata, subito sistemata.

«Per dare una risposta immediata, il giorno dell’incendio – rimarca MM – tutti gli impianti di via Carbonia 3 sono stati messi in funzione nel giro di 3 ore, a tempo di record». E da allora i nuclei hanno questo punto di appoggio, un palazzo nuovo, i cui alloggi non sono stati ancora assegnati e che diventeranno, come già previsto, “residenze temporanee”. Nel frattempo MM ha già iniziato a verificare le possibilità di cambi alloggi per gli inquilini che hanno l’appartamento distrutto. «Le famiglie – sottolinea poi Fabio Galesi, presidente del Consiglio di Municipio 8 – sono assistite. Sono stati distribuiti cento materassi donati da Fondazione Arca, oltre a prodotti per l’igiene, coperte e cuscini. Continua la distribuzione dei pasti di Milano Ristorazione e da oggi arriveranno i Custodi sociali per le persone più fragili».

 

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