Incendio a Quarto Oggiaro, fiamme spente: via alle indagini sui rifiuti/ VIDEO

Sul posto resterà una squadra di "sorveglianza" vigili del fuoco ma il rogo è quasi spento

Vigili del fuoco nel capannone dell'incendio

Vigili del fuoco nel capannone dell'incendio

Milano, 19 ottobre 2018 - Dopo una settimana è stato definitivamente spento l'incendio nel capannone della Ipb Srl di via Chiasserini, in zona Bovisasca, a Milano. Nel pomeriggio i vigili del fuoco sono intervenuti anche sull'ultimo focolaio e hanno abbattuto lo scheletro ormai pericolante del capannone, dov'erano stati ammassati i rifiuti andati a fuoco. Gli uomini della Squadra Mobile e della polizia scientifica hanno effettuato una serie di rilievi nell'area industriale in zona Bovisasca e prelevato diversi campioni nel tentativo di capire come sia divampato l'incendio che ha mandato in cenere 16mila metri quadri di rifiuti.

Da domani, secondo l'Ats (Agenzia di tutela della salute), sarà nuovamente possibile aprire le finestre, trascorrere del tempo all'aperto anche nei quartieri vicini alla zona dell'incendio. Resta valido, invece, il consiglio di lavare accuratamente frutta e verdura coltivate negli orti della zona prima di metterle in tavola. Rassicurazioni arrivano anche da parte di Arpa. Le analisi effettuate dai laboratori dell'Agenzia regionale per la protezione ambientale sul secondo filto posizionato nei pressi di via Chiasserini mostrano concentrazioni di diossine e furani inferiori rispetto ad eventi analoghi, come quelli di Corteolona e Bruzzano. In questo caso i valori lunedì, mentre le fiamme erano ancora altissime, si sono attestati a 6.7 picogrammi per metrocubo/teq, con un incremento prevedibile rispetto al precedente campione raccolto nella notte dell'incendio. Le attività di monitoraggio proseguiranno in via precauzionale nella scuola via De Castelli e nella caserma dei carabinieri, almeno fino alla mattina di lunedì prossimo. I tecnici dell'agenzia regionale attribuiscono questo innalzamento, rispetto agli 0,5 picogrammi per metro cubo rilevati giovedì, a un insieme di concause. Innanzitutto, man mano che i vigili del fuoco hanno proseguito con le operazioni di spegnimento dell'incendio raffreddandolo con l'acqua, la temperatura del materiale che bruciava si è abbassata. Di conseguenza, il pennacchio più freddo, che in origine si alzava verso il cielo fino a quote rilevanti per poi disperdersi su grandi volumi, ricadeva più rapidamente al suolo e con una inevitabile minore diluizione delle sostante presenti, come già rilevato anche in occasione di altri incendi di lunga durata. La situazione, però, non desta particolari preoccupazioni. "RISCHI PER LA SALUTE BASSI O INESISTENTI" - I rischi per la salute "sono bassi, se non inesistenti nel medio e lungo termine", ha garantito il direttore sanitario dell'Ats di Milano, Emerico Maurizio Panciroli, intervenendo in commissione a Comune nel corso della seduta dedicata proprio all'incendio. Per Panciroli è stato possibile fin da subito "escludere le sostanze a tossicità acuta come solfiti, ammoniaca, zolfo, cloro, che erano sotto i livelli di guardia" e questo "ci ha fatto pensare insieme all'unita' di crisi ad evitare l'evacuazione" delle case vicine, in zona Quarto Oggiaro e Bovisasca. Panciroli ha inoltre garantito che dagli ospedali "Sacco, Niguarda, San Carlo e Garbagnate, i rapporti arrivati non hanno segnalato nemmeno un caso arrivato al pronto soccorso" per i fastidi causati dalle esalazioni. La Ats, in ogni caso, stilerà un vademecum con i consigli utili per evitare malesseri.

"NESSUN PROVVEDIMENTO SANITARIO" - A questo proposito l'assessore regionale alla salute Gallera ha dichiarato: "Non è stato rilevato alcun aumento degli accessi al pronto soccorso o delle chiamate che possano essere ricondotti a disturbi collegabili all'incendio di via Chiasserini a Milano". Lo fa sapere l'assessore al Welfare della Regione Lombardia, Giulio Gallera spiegando che, giornalmente, è stata fatta "una ricognizione in tutti i pronto soccorso degli ospedali milanesi, anche con la collaborazione di Areu". "Regione Lombardia, attraverso Ats Milano, è costantemente presente in via Chiasserini dall'inizio dell'incendio - ha continuato Gallera - con i suoi tecnici e, in collaborazione con Arpa, forze dell'ordine, protezione civile e amministrazione comunale, sta monitorando la situazione al fine di contenere eventuali problemi emergenti e pronta a mettere in atto tutte azioni necessarie a garantire la salute dei cittadini. "In considerazione del fatto che l'incendio può considerarsi spento - ha sottolineato - e visto che i primi risultati delle analisi sulla qualità dell'aria forniti da Arpa Lombardia sono tranquillizzanti, Ats al momento non ha ritenuto di dover mettere in atto provvedimenti di carattere sanitario". "Dall'inizio dell'incendio - ha concluso Gallera - attraverso il sito web aziendale e i social network, abbiamo fornito alla cittadinanza le istruzioni volte a garantire la sicurezza dei cittadini stessi. Queste indicazioni sono state aggiornate e comunicate ai cittadini fino al completo spegnimento dell'incendio".

LE INDAGINI - Appena le condizioni di sicurezza lo permetteranno cominceranno le indagini sul campo in profondità, quelle mirate a cercare tracce all'interno dei materiali combusti che possano far risalire al giro di rifiuti. È previsto per oggi pomeriggio il primo sopralluogo investigativo nel capannone, saranno presenti squadra Mobile e Scientifica, delegate dalla Dda che coordina le indagini. Telecamere, dinamica del rogo e analisi dei materiali combusti tra gli obiettivi degli accertamenti.

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