In una lettera al ministro Speranza la richiesta di garantire le visite

Per i familiari delle vittime gli anziani vanno tutelati e c’è un diritto all’assitenza da rispettare

I parenti raccontano il dramma della separazione dagli anziani reclusi nelle Rsa e inviano al Presidente del Consiglio Conte e al Ministro Speranza la richiesta per garantire le visite tra gli anziani e i propri familiari

"Ciò che sta accadendo nelle Rsa, persone di fatto recluse e private della partecipazione alla vita affettiva, è un abuso che riguarda tutti. Quando il lockdown è terminato, o almeno allentato per la quasi totalità dei cittadini, le strutture che ora giustificano la scelta di tenere chiusi da quattro mesi e oltre gli ospiti all’interno di uno spazio - senza farli uscire mai all’aperto e senza farli incontrare con i parenti - con il tardivo intento di proteggerli e impedire il diffondersi del virus, creano una disparità di trattamento che discrimina gli ospiti delle Rsa, aggiungendo un danno ai danni precedenti". Questo è l’ultimo tra i tanti messaggi inviati dai parenti degli anziani residenti nelle Rsa della Lombardia e di tutta Italia che Felicita, Associazione per i Diritti nella Rsa ha ricevuto e girato al Presidente del Consiglio Giuseppe Conte e al Ministro della Salute Roberto Speranza affinché prendano repentinamente provvedimenti per sanare gli effetti negativi del decreto-legge 25 marzo 2020 che affida alle discrezionalità delle Direzioni Sanitarie delle Rsa l’accesso degli ospiti agli incontri coi familiari.

"Combattere la solitudine degli anziani - tanto più dei soggetti che non possono mantenere una normale vita di relazione senza l’aiuto determinante di altri - dovrebbe essere un dovere e una preoccupazione primaria da parte delle istituzioni che hanno il compito di assicurarne la salute fisica e psicologica".

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