In fila sotto la pioggia per farsi visitare dal medico "in prestito"

Il camice bianco presente nell’ambulatorio speciale in piazza Pertini subissato dagli appuntamenti

Un solo medico per 5000 abitanti e fare la coda per farsi vistare può costare anche tre ore di fila al freddo. Accade anche questo a Vanzaghello fuori dalla Unità speciale di continuità assistenziale (Usca) che accoglie i pazienti rimasti senza medico di famiglia dopo che dei quattro presenti sul territorio ne è rimasto uno soltanto. La dottoressa presente non riesce a ricevere la gran mole di persone che fin dal primo mattino si è messa in coda. Una scena che ormai si ripete dall’inizio di novembre in piazza Pertini, da quando cioè l’ambulatorio è stato aperto per due giorni a settimana per cercare di sopperire alla carenza di medici di base in paese. Una decisione che di certo ha aiutato, ma non ha risolto assolutamente il problema che resta grave. Chi non riesce a vedere il medico deve ritentare dopo due giorni di paziente attesa. Se non riesce il giovedì deve ritentare il martedì successivo.

Il tutto restando in piedi in coda all’aperto col freddo e la pioggia di questi giorni. La stessa scena si ripeterà anche nella giornata di oggi in cui l’annunciata carenza di medici di base in paese non è stata assolutamente gestita bene dagli enti preposti che hanno soltanto saputo mettere una toppa al problema. Sono decine e decine le persone in attesa, molti dei quali anziani lasciati in piedi per ore all’aperto. Chi non riesce ad attendere va direttamente al pronto soccorso dell’ospedale più vicino: Busto Arsizio, Castellanza e Legnano, andando ad intasare una situazione di per sè già molto complicata.

Ch.S.

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