Sei anni di udienze. Non proprio un processo-lampo il Ruby ter che finalmente è arrivato alla fine. Del primo grado, naturalmente. Protagoniste indiscusse della vicenda, le ragazze a suo tempo ospiti delle "cene eleganti" di Arcore e per l’accusa testi false e reticenti (negli altri processi Ruby) a proposito dl bunga-bunga.
Tra i 29 imputati c’è anche Berlusconi, che avrebbe comprato le loro tesimonianze, e per il quale la Procura ha chiesto una condanna a 6 anni. L’udienza per il verdetto è fissata per il 15 febbraio.
Ieri la difesa dell’ex premier ha ripetuto ancora una volta che i soldi versati alle ragazze non volevano comprare il loro silenzio nei processi ma risarcirle per la loro vita danneggiata dallo scandalo mediatico. E per l’avvocato Federico Cecconi, le due assoluzioni arrivate per il Cavaliere negli analoghi filoni processuali a Siena e Roma,sarebbero insuperabili,perché quei due procedimenti sono nati a Milano e poi finiti in altri tribunali solo per questioni di "competenza" territoriale. Rispondendo al gergo calcistico usato dai pm nella scorsa udienza ("la difesa tenta di dribblare il merito delle accuse"), il legale ha affermato pure che la Procura "ha cercato di fare una “rabona“" chiedendo "in questa fase, come non ho mai visto", un’acquisizione di atti ai giudici per smontare un’ordinanza dello stesso tribunale, quella che ha già dichiarato inutilizzabili tutti i verbali delle ragazze resi nei processi Ruby (le presunte false testimonianze).
L’avvocato della presidenza del Consiglio parte civile, Gabriella Vanadia, ha replicato che "il reato di corruzione in atti giudiziari si può certamente applicare in questo caso", perché si punisce "l’accordo corruttivo". Intanto Barbara Guerra, l’ex showgirl - che avrebbe messo in atto "tentativi di ricatto" contro l’ex premier - ha annunciato ancora una volta dichiarazioni spontanee all’inizio della prossima udienza.
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