"In 4 anni quattromila segnalazioni E tra 750 ricorsi, il 65% ci dà ragione"

I ricercatori di “Trasparenza e merito“, che ora avrà un referente a Milano

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Dalla sua nascita, quattro e mezzo anni fa, all’associazione “Trasparenza e Merito - L’Università che vogliamo” sono arrivate 4.050 segnalazioni di concorsi universitari e procedure poco limpide. "Circa 1.060 sono diventati ricorsi o denunce penali. Di questi sono 750 i ricorsi amministrativi e il 65% è stato accolto dal tribunale", tira le somme Giambattista Scirè, che quell’associazione l’ha voluta e fondata con altri nove colleghi “scottati“ insieme a lui. Stava chiudendosi il 2017. "Eravamo in dieci rimasti fuori da un concorso ’truccato’ – ripercorre la storia Scirè –. Subito se ne sono aggiunti altri e adesso siamo più di mille tra docenti e ricercatori. Non ce lo aspettavamo. Il ’baronato’ è sempre esistito, ma la novità è che finalmente c’è chi decide di intervenire". Tanto che la rete si sta allargando, creando sezioni regionali. "Anche in Lombardia, e in particolare per le università di Milano, ci sarà un referente", annuncia il portavoce dell’associazione. Andrea Bulleri, vincitore dell’ultimo ricorso contro il Politecnico di Milano, fa parte del gruppo che si batte per “Trasparenza e Merito“. "La sentenza è interessante – commenta Scirè – è il classico prototipo di ’bando sartoriale’ condotto dalla commissione, che lo ritaglia sulla base di titoli specifici, anziché riferirsi solo alla declaratoria del settore, al curriculum vitae e al merito. Si inseriscono criteri specifici limitativi per favorire un candidato". C’è una novità però – secondo il fondatore di “Trasparenza e merito“ – in questa sentenza: "I giudici calcano la mano, limitando il potere discrezionale che ha la commissione, che spesso si muove su criteri che decide senza fare riferimento a decreti ministeriali". In particolare inserendo l’arco temporale di cinque anni da tenere in considerazione, che "non risponde ad alcun principio logico, né ad alcuna esigenza effettiva dell’amministrazione", rimarca la sezione prima del Tar.

"Ci sono dei precedenti – ricorda ancora Scirè – sentenze simili sono state emanate dal Tar del Lazio, per le materie di Diritto e Medicina. C’è stato il caso dell’università di Tor Vergata e quello della Statale di Milano". Qui è Storia economica la materia del contendere dal giugno del 2018. Il bando in quel caso era stato annullato dalla Statale dopo che una prima graduatoria era stata ribaltata da una seconda commissione. Un anno fa il Consiglio di Stato ha imposto che venisse riaperto. Tutto da rifare. Come per il posto messo a bando nel gennaio del 2021 nel Dipartimento di Architettura al Politecnico.

Simona Ballatore

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