In 35mila chiedono più sostegno ai disabili

Tante sono le adesioni alla petizione lanciata dall’associazione La Nostra Famiglia: l’assistenza educativa oggi è solo al 50%

di Laura Lana

Prima c’è stato il lancio di una petizione, che ha superato ogni aspettativa, raccogliendo ben 35mila firme. Poi la manifestazione sotto il municipio per dire basta alla didattica a distanza e raccontare i problemi ancora più amplificati che l’anno pandemico ha provocato negli studenti con disabilità. Infine, una lettera inviata direttamente al ministro all’Istruzione Patrizio Bianchi per sottolineare le criticità ma soprattutto offrire un nuovo modello didattico dove l’inclusione non sia solo uno slogan. A scriverla è stata l’Associazione genitori de “La Nostra Famiglia” onlus, che ha inviato la petizione anche al sindaco Roberto Di Stefano. "L’iniziativa non è nata con l’intento di puntare il dito contro qualcuno, ma dalla volontà di capire insieme come poter fare un passo avanti – scrivono le famiglie –. Nel primo lockdown abbiamo scritto un documento sul confinamento di bambini e ragazzi disabili. Negli anni passati abbiamo dovuto far causa al Miur per la mancanza di ore di sostegno e anche contro il Comune per il mancato riconoscimento della totalità delle ore. Entrambi i ricorsi sono stati vinti".

Dopo la fatica dei mesi scorsi, al ministro si chiedono certezze per il prossimo anno scolastico, ormai già alle porte, e si portano sul tavolo richieste concrete. "Eliminare le riduzioni di orario per gli studenti con disabilità, a causa della mancanza di insegnanti di sostegno, che vanno nominati prima dell’inizio dell’anno, attivare lezioni in presenza in piccoli gruppi nelle zone di emergenza (questa opportunità si è verificata solo in poche scuole), investire sulla formazione dei docenti e stanziare risorse affinché i Comuni riconoscano tutte le ore degli educatori". I genitori sollecitano anche la definizione di un Accordo di programma per il diritto allo studio e l’integrazione sociale degli alunni con disabilità. "La petizione ha raggiunto 35mila firme, un’adesione importante da parte della città e anche a livello nazionale". L’associazione è partita dalla situazione di Sesto e dalla necessità delle ore di educatore scolastico sia in presenza che in didattica integrata digitale. "Attualmente la copertura a Sesto è del 50%". La partecipazione dell’educatore va anche valorizzata, dice la onlus, nel percorso scolastico e nella redazione dei piani individuali.

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