Caso Genovese, vittima nella bufera: i suoi legali rinunciano all’incarico

Dopo la notizia di un pranzo tra la ragazza violentata e persone dell’entourage del manager accusato di stupro

 Alberto Genovese

Alberto Genovese

Milano, 6 dicembre 2020 - Un pranzo misterioso, che sarebbe avvenuto sabato 28 novembre in un ristorante milanese nonostante le misure anti-contagi. Da una parte, accompagnata da un amico fidato, la 18enne che lo scorso 10 ottobre è stata prima stordita con un mix di droghe e poi violentata dall’imprenditore Alberto Genovese nel suo attico nel centro di Milano, l’ormai famosa “Terrazza Sentimento“ teatro dei festini. Dall’altra tre persone che farebbero parte dell’entourage del re delle startup ora in carcere, che ha fatto fortuna con il portale Facile.it, poi ceduto.

Un incontro rivelato dalla trasmissione televisiva Quarto Grado, seguito da un secondo colloquio in un altro luogo, che ha provocato una bufera. Gli avvocati Luca Procaccini e Saverio Macrì, che finora hanno assistito la ragazza, hanno rinunciato al mandato, così come il pool di psicologi. E la 18enne è ora seguita da un nuovo legale, l’avvocato Luigi Liguori, cresciuto professionalmente al fianco di Giannino Guiso, lo storico difensore di Bettino Craxi morto nel 2015.

"Le notizie riportate nell’ambito della trasmissione televisiva Quarto Grado - scrive l’avvocato Procaccini - vere o false che siano, ma che vanno lette unitamente a una ulteriore serie di circostanze, hanno fatto assumere a me e al collega Macrì la determinazione di non volere più far parte della difesa della giovane". Parole seguite da una replica dell’avvocato Liguori, che ha negato "alcun collegamento tra il mandato che ho ricevuto e un pranzo misterioso, del quale non ho alcun riscontro. La ragazza si è rivolta a me spontaneamente lunedì scorso, libera da qualsiasi condizionamento".  

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