Due ragazze, stesso copione: la droga, poi lo stordimento

Raccolte le nuove denunce nell’inchiesta su mr startup e le feste con stupro

Alberto Genovese, mister startup, e Daniele Leali, il suo braccio destro

Alberto Genovese, mister startup, e Daniele Leali, il suo braccio destro

Milano, 19 dicembre 2020 - Nuove accuse per mister Startup. Si moltiplicano le denunce per cessione di droga e violenza sessuale a carico dell’imprenditore del web Alberto Genovese, finito in carcere il 6 novembre con l’accusa di aver stordito con un mix di cocaina rosa e ketamina e stuprato una 18enne ospite nel suo appartamento in centro città, dove era in corso un festino. E così il cosiddetto “mago“ delle startup digitali si ritrova ora indagato, proprio a seguito delle querele di altre ragazze, almeno per altri 3 episodi (di cui uno già emerso), oltre ai presunti abusi del 10 ottobre per i quali è rinchiuso a San Vittore da quasi un mese e mezzo.

Due nuove denunce sono state presentate mercoledì scorso da altrettante giovani, che hanno partecipato alle sue feste a base di cocaina e che sono assistite dall’avvocato Ivano Chiesa, legale storico di Fabrizio Corona. Denunce che hanno portato, come automatismo per le verifiche, all’iscrizione nel registro degli indagati di Genovese anche per quei presunti abusi che, secondo il racconto delle giovani, sarebbero avvenuti tra Milano, Ibiza e Mykonos e sempre dopo il consumo di droghe offerte dall’imprenditore. «Sono quasi certa che facendomela passare per cocaina, qualcuno, penso Alberto, mi ha fatto assumere qualche altra sostanza che mi ha stordita. Di quelle ore in cui ero come stordita, ho solo dei flash back", aveva messo a verbale la 18enne sentita più volte, nell’inchiesta dell’aggiunto Letizia Mannella e del pm Rosaria Stagnaro, su quelle 20 ore di violenze nell’ormai nota “Terrazza sentimento“.

E un’altra giovane di 23 anni aveva parlato di ciò che le sarebbe successo la scorsa estate a Ibiza: "Da quando sono entrata in camera ed ho tirato una striscia di stupefacente di colore rosa che io pensavo fosse 2CB, non ricordo più nulla (...) L’unica cosa che ricordo è una sorta di stato allucinogeno". Verbale quest’ultimo da cui erano scaturite già nuove accuse nei confronti di Genovese, ma anche della sua ex fidanzata, indagata per concorso in violenza sessuale e che sarà presto chiamata a chiarire la sua posizione.

Simili i racconti, tutti da approfondire cercando riscontri, delle altre due presunte vittime che saranno sentite dai pm. Una delle violenze denunciate sarebbe anche stata registrata dalle telecamere interne dell’attico con vista Duomo. Il sospetto degli investigatori della Squadra mobile, che da settimane ormai analizzano quei filmati (che vanno da maggio in avanti), è che nell’inchiesta potrebbero entrare pure altri episodi. Mentre in corso ci sono indagini pure sul fronte patrimoniale e finanziario di Genovese. Intanto, oggi dovrebbe rientrare in Italia dall’Indonesia il braccio destro dell’imprenditore, Daniele Leali (indagato per spaccio di droga), come annunciato da lui stesso e dal suo legale.  

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