Imprenditore milanese in carcere ad Abu Dhabi, la moglie: "Ha perso 18 chili, aiutateci"

Andrea Giuseppe Costantino recluso da tre mesi senza un’accusa

Andrea Giuseppe Costantino

Andrea Giuseppe Costantino

Milano - "Più che un arresto, mi è sembrato un sequestro". Sono queste le parole di Stefania Giudice, moglie di Andrea Giuseppe Costantino, 49 anni, trader milanese nel petrolio, da tre mesi e mezzo in prigione ad Abu Dhabi. Costantino è stato prelevato lo scorso 21 marzo a Dubai: "Ero in spiaggia con la bambina e il concierge - ha ricordato Stefania all'Ansa -  mi chiede di seguirlo in albergo, mi porta in una stanzina dove vedo Andrea circondato da 8 persone, alcune con la divisa bianca, la bimba gli salta addosso e lui dice 'mi portano ad Abu Dhabi e non so perché, chiama l'ambasciata'. Di lì è sparito in un buco nero come se fosse stato rapito dagli alieni, io ho subito chiamato l'ambasciata e l'avvocato che segue Andrea da anni, poi ho trovato la stanza completamente rivoltata, con i materassi rigirati, vestiti sparsi ovunque, blister di medicine aperti, una cosa delirante che ha fatto scoppiare a piangere mia figlia". Da quel momento, "non abbiamo saputo più niente fino al 25 marzo, quando l'ambasciata ci ha detto che Andrea era detenuto ad Abu Dhabi ma non si sapeva perché, così come non lo si sa ora".

"Nessuno -  ha sottolineato Stefania - ha visto Andrea fino al 20 aprile, lascio immaginare l'angoscia, perché nessuno sapeva dove fosse veramente". A quasi un mese dall'arresto, è avvenuta la visita del primo consigliere dell'ambasciatore, che ha trovato il trader 49enne, che lavora da 10 anni negli Emirati e ha la residenza a Dubai, dimagrito di 10 chili. Al funzionario, Costantino ha detto di non essere stato interrogato, ma di aver solo avuto un colloquio sul suo lavoro e la sua azienda, la Eidon Global. Finalmente, il 27 maggio, la prima telefonata a casa, "durata pochissimo, dove mi ha ripetuto - ha raccontato Stefania Giudice - che non sa perché sta lì ed è stanco e di fare il possibile per riportarlo a casa".

L'8 giugno, una nuova visita consolare, "dove lo hanno trovato dimagrito 18 chili e non so come possa stare ora. In ogni chiamata mi dice solo 'non ce la faccio più, sono psicologicamente sfinito e affranto1". "Noi non abbiamo dubbi che non ci sia nulla contro di lui - ha sottolineato la moglie - e poi dopo 100 giorni c'è qualcosa che non torna, è contro ogni regola del diritto internazionale e anche contro il diritto emiratino". Del marito, Stefania dice che è "una persona intelligentissima, diventa cittadino del posto dove va in 4 secondi ed era lì da 10 anni, ha tanti amici locali e stranieri, non ha nemmeno una multa indietro, se c'è qualcosa che non va non la fa, è attentissimo a qualsiasi tipo di situazione". Ma perché proprio lui? "Pensiamo - ha ipotizzato la moglie - che dipenda dai rapporti devastanti tra Italia e Emirati dovuti all'embargo. Andrea era il personaggio giusto per fare pressione: non ha mai avuto problemi con la giustizia, era la persona perfetta per suscitare attenzione a livello diplomatico".

E infine un appello: "Chiedo a tutti, ancora, con tutto il cuore di aiutare me e la mia bimba a riportare a casa prestissimo Andrea, il suo adorato papà e il mio amato compagno di vita. Vi prego la massima condivisione! Grazie a tutti". 

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