"Impedire il party abusivo annunciato sui social"

I residenti temono notte in bianco e danni al parco. Mobilitazione bipartisan a livello politico

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"Vieni a ballare in Montagnetta. Bar, birra e drink a prezzi pop! Milano, metro QT8". La locandina pubblicata sulla pagina Instagram @montagnettainfest annuncia un party a cielo aperto sul Monte Stella la sera di sabato 11 giugno, dalle 21 fino alle 4 del mattino. In programma dj set con musica rap e techno. Gli organizzatori? Ignoti. Per un evento che risulta essere stato organizzato senza permesso. I residenti della zona sudano freddo, temendo la notte in bianco e l’utilizzo improprio del parco. E a livello politico c’è chi si sta già mobilitando per correre ai ripari. I consiglieri comunali di maggioranza Enrico Fedrighini (Beppe Sala sindaco) e Carlo Monguzzi (Europa Verde) hanno scritto a forze dell’ordine e polizia locale spiegando che per la festa "non è stata richiesta alcuna autorizzazione, né per l’occupazione del parco pubblico, né per la somministrazione di alcolici, né per l’installazione di impianti di diffusione sonora. Noi crediamo che un parco possa e debba accogliere anche eventi musicali e feste, a condizione che tale attività sia preventivamente comunicata a Municipio e Comune di Milano da parte dei responsabili organizzatori, autorizzata, e conseguentemente regolata dalle vigenti norme a tutela del parco, della quiete e dell’igiene pubblica. Qui, al contrario, ci troviamo di fronte alla mera programmazione di un abuso". I consiglieri sottolineano anche che "non è la prima volta che vengono organizzati rave e raduni in questo parco senza alcuna comunicazione né autorizzazione, con grave disturbo della quiete pubblica e degrado ambientale dell’area verde (con rifiuti e altro)". La richiesta: "Impedire lo svolgimento di tale iniziativa".

In prima linea anche Riccardo De Corato, assessore alla Sicurezza della Regione: "La musica techno non allieterà il sonno dei residenti, i quali più volte hanno alzato il telefono per allertare la polizia locale e hanno scritto al primo cittadino e all’assessore alla Sicurezza del Comune, ma nulla è cambiato. Lo spazio verde, peraltro, andrebbe rispettato anche perché proprio in quell’area sorge il “Giardino dei Giusti di tutto il mondo”, un memoriale a chi si è opposto ai genocidi e ai crimini contro l’umanità".M.V.

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