REDAZIONE MILANO

Il voto di re Francesco: un monastero se vinco

Emanuele Kubler Bisterzo protagonista della conferenza sui monaci a Zivido nel ’500 e sulla figura di papa Celestino V

C’è stato un tempo nel quale un gruppo di monaci celestini in arrivo da Parigi dimorò a San Giuliano, in località Zivido, nel monastero fatto erigere nel 1518 dal re francese Francesco I per celebrare la vittoria conseguita sugli svizzeri durante la battaglia di Marignano, combattuta nelle campagne di San Giuliano il 13 e 14 settembre 1515. Oggi alle 16.30 nello Spazio Cultura la conferenza dal titolo "Zivido tra i luoghi del cuore di Celestino V" cercherà d’indagare i legami fra il territorio del Sud Milano e il Papa del 1294, al secolo Pietro da Morrone, che fondò l’ordine dei celestini. Relatori dell’incontro, organizzato dalla comunità pastorale locale in accordo col Comune, i professori Stefania Di Carlo e Giorgio Greco. A moderare il dibattito sarà don Emanuele Kubler Bisterzo, appassionato di storia e vicario della comunità pastorale locale, autore del libro "Il monastero della Vittoria di Zivido e i monaci celestini francesi dell’Osservanza", presentato di recente a San Giuliano durante l’iniziativa Festa in città.

La notte prima della “battaglia dei giganti“ (così venne anche chiamato lo scontro di Marignano per l’alto numero di perdite in entrambi gli eserciti) il sovrano francese fece un voto: in caso di successo, avrebbe fatto costruire un monastero intitolato a santa Maria della Vittoria. E così avvenne. Lo stabile si estendeva dalla via Emilia all’attuale cimitero di San Giuliano. "Una volta eretto – racconta don Kubler –, l’edificio fu affidato alle cure dei celestini di Francia, che vi restarono fino al 1534 col compito di custodire le spoglie dei soldati caduti in battaglia". Oggi dell’antico monastero restano solo due pilastri, visibili lungo la via Emilia e unica testimonianza di una costruzione che, "con la sua monumentalità voleva anche simboleggiare il potere e la grandezza politica di Francesco I", spiega l’esperto. L’incontro di oggi contribuirà ad aprire una finestra sulla storia e le tradizioni di San Giuliano. Tra i segni lasciati sul territorio dal monachesimo l’abbazia di Viboldone, tuttora attiva.

Alessandra Zanardi