"Il vicesindaco istiga all’odio razziale": la comunità musulmana denuncia Gelli

L’esponente leghista della Giunta Calati risponde a un post su Facebook e parla di "invasione da fermare", e scatena le ire del movimento Abu Bakar

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Il vicesindaco di Magenta Simone Gelli della Lega è stato denunciato dall’associazione islamica Abu Bakar per istigazione all’odio razziale. Tutto per un post apparso su Facebook nel quale l’assessore commentava: "Li abbiamo fermati per cinque lunghi anni dal 2017 ad oggi, rispetto anche ad assurde pretese quali quella di gestire una parte del nostro cimitero". Secondo Gelli trattasi di normalissima libertà di critica, ma secondo l’avvocato Luca Bauccio che tutela gli interessi dell’associazione Abu Bakar la questione è ben più grave. "È la dimostrazione lampante che la negazione dei diritti richiesti dalla comunità islamica era dettata dall’odio e non certo dalla necessità di far rispettare le leggi", ha detto. Non solo è stato denunciato l’assessore Gelli. Verrà anche inoltrata una lettera al prefetto, al presidente del Tar e del Consiglio di Stato per informarli di quanto accade a Magenta.

"Auspichiamo che la giunta e tutti i candidati sindaci a Magenta si dissocino da quanto affermato dal vicesindaco. Parlando al plurale Gelli chiama in causa tutta la Giunta, e se non condanneranno quelle affermazioni la denuncia partirà anche per loro. Parole gravissime anche perché potrebbero provocare reazioni violente da parte di tanti utenti Facebook", ha aggiunto il legale. Un fatto che non è piaciuto all’esponente leghista, che ha replicato: "Sarebbe come se io domani chiamassi i crociati nella sede della Lega. Quello che intendo dire è che esiste a Magenta un pericolo concreto ed è quello di un partito che confonde politica e religione".

G.M.

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