Il valore di 250mila volontari

Giorgio

Fiorentini*

Il volontario offre un servizio di valorialità e di valore in forma gratuita (in Italia c’è anche un volontariato con corrispettivo o rimborso spese continuativo come la Protezione Civile, alcuni volontari delle Croci di assistenza e delle Misericordie, alcuni professionisti volontari delle Ong. In Francia c’è una dizione distinta: bènèvole intesa come attività di volontariato gratuito e volontaire come volontariato con remunerazione. Comunque la valorialità del volontario è gratuità e dono (infatti chi dona investe senza tornaconto e a fondo perduto su un’altra persona), altruità e terzietà (come riconoscimento dei valori di merito di ogni altra persona), relazione d’aiuto, condivisione e prossimità e altre connotazioni virtuose. E c’è anche il valore economico. Però quando si entra in una possibile valutazione economica del volontariato si percepisce subito un tema tabù e lo si mette fra parentesi. È come se si ridimensionasse la valorialità solidale e altruistica del volontariato. Valore vs. valorialità? No, ma con la consapevolezza che senza volontariato sostenibile economicamente non c’è sistema socio economico che regge. E Milano non si sottrae. Gli oltre 250.000 volontari di Milano città metropolitana svolgono un’azione sussidiaria e complementare allo sviluppo del capitale sociale e di servizio. Sono dei moltiplicatori economici. Cultura, tutela ambiente, sport, servizi sociali, servizi sanitari e tutte le aree della vita sono coperte dai volontari. La valutazione economica purtroppo suscita varie reazioni: - si pensa che il volontariato, se calcola il suo valore economico, avanzi la richiesta di un corrispettivo. Ma sappiamo benissimo che è prevalentemente gratuito;

- si pensa che una valorizzazione economica sia un “atto impuro” che toglie la valorialità primigenia e sociale. La valorizzazione economica del volontariato è invece una precondizione di sostenibilità operativa. È una esigenza strutturale del sistema paese. Valorialità etica e valore economico non sono una contraddizione.

* Università Bocconi