Il Tar boccia la discarica, esultano i Comuni

Stop ai rifiuti nelle cave di Casorezzo. I giudici annullano le autorizzazioni di Città Metropolitana appellate anche da Busto Garolfo

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di Paolo Mattelli

Il Tar della Lombardia ha fermato con la sentenza di ieri la discarica di rifiuti tra Busto Garolfo e Casorezzo. Il pronunciamento ha di fatto annullato le autorizzazioni concesse alla Solter nel corso degli ultimi anni da Città Metropolitana di Milano per la realizzazione di una discarica di rifiuti speciali non pericolosi da 650mila metri cubi nell’area delle ex Cave di Casorezzo. Il Tribunale amministrativo regionale ha cancellato con un colpo di spugna oltre vent’anni di controversie, combattute a suon di carte bollate e proteste popolari tra la proprietà dell’area e le rappresentanze dei comitati antidiscarica che dal lontano Duemila si oppongono a qualsiasi tipo di intervento per colmare i bacini di coltivazione di cava con rifiuti speciali.

Per Solter un fulmine a ciel sereno, a due passi dall’inizio ufficiale del conferimento di rifiuti previsto entro pochi mesi. Tutto da rifare quindi, le autorizzazioni Aia e Via che di fatto rappresentano il semaforo verde per iniziare le opere sono state revocate dai giudici amministrativi della Lombardia, riportando l’intera vicenda al punto zero.

Anche Città Metropolitana ne esce con le ossa rotte: il Tar in effetti ha revocato le autorizzazioni rilasciate da Palazzo Isimbardi accogliendo nella quasi totalità il ricorso presentato dal Parco del Roccolo e dai Comuni di Busto Garolfo Casorezzo. Saltano il pronunciamento dirigenziale sulla compatibilità ambientale dell’agosto 2021 e l’Autorizzazione integrata ambientale del settembre 2017 oltre a una serie di autorizzazioni legate alla vicenda esplosa nel giugno 2015 con l’istanza presentata da Solter per il recupero ambientale dell’ATEg11.

Nel ricorso l’avvocato Cristina Seccia, rappresentante dei Comuni e del Parco del Roccolo, ha ben 11 azioni che hanno portato alle sentenze di Città Metropolitana, parlando addirittura di travisamento dei fatti in alcune situazioni. Esultano i sindaci dei Comuni e i Comitati antidiscarica: l’area di 65mila metri quadrati, destinata a ospitare centinaia di migliaia di tonnellate di rifiuti speciali appartenenti a 150 codifiche Cer differenti, per il momento è salva. Non è escluso un ricorso di Solter al Consiglio di Stato, come non è da sottovalutare una richiesta danni milionaria da parte della srl che ha già operato alcuni interventi in forza delle autorizzazioni concesse da Città Metropolitana.

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