Il sogno per l’ex clinica: case nuove e un museo

Migration

Non è più una clinica da oltre dieci anni, la Casa di cura Città di Milano nella centralissima via Lamarmora. Prima era una struttura di quelle che in Lombardia si dicono "private-private" per distinguere da quelle convenzionate col servizio sanitario regionale che affida loro il 40% delle prestazioni. Aperta a fine ’800, è del Gruppo San Donato che l’acquisì all’inizio di questo millennio dall’imprenditore Antonino Ligresti, e alla chiusura trasferì tutto il personale della Città di Milano alla vicina clinica Madonnina. Che va a gonfie vele: "Quest’anno ha toccato il suo record, 40 milioni di fatturato", ha spiegato Paolo Rotelli, vicepresidente del GSD, durante un evento pre-natalizio, ragionando sul fatto che all’epoca "non avrebbe avuto senso investire un po’ in una" clinica "e un po’ nell’altra. E oggi non potremmo ritrasformare la struttura di Lamarmora in ospedale, non è più in linea con gli standard".

C’è un’altra idea per il complesso di via Lamarmora, un sogno nel cassetto al quale ha accennato nel corso dell’evento la dottoressa Gilda Gastaldi, presidente della GSD Foundation e moglie dello scomparso professor Giuseppe Rotelli: un progetto residenziale nel cui cuore realizzare anche un museo, per rendere accessibile al pubblico in maniera permanente la collezione privata Gastaldi-Rotelli. Opere del ’600 e del ’700, prevalentemente lombardo-veneto, realizzate da artisti come Procaccini, Cairo, Nuvolone, Magnasco; una cinquantina sono esposte adesso al Bagatti Valsecchi, fino al 12 marzo 2023. Il progetto non riguarda "appartamenti extralusso - ha spiegato Paolo Rotelli - ma in grande maggioranza metrature più accessibili, in una zona che ha bisogno di abitazioni". L’idea è "fare qualcosa a norma sismica ed ecologico, nel rispetto dei vincoli storici", a partire dalla facciata. Un investimento immobiliare sarebbe una novità per il GSD, che sul fronte edilizia sanitaria programma "un 2023 un po’ più tranquillo" dopo quasi mezzo miliardo investito negli ultimi anni per il nuovo Galeazzi-Sant’Ambrogio all’ex Expo (costato 360 milioni tutto compreso) e l’"Iceberg" del San Raffaele (120 milioni). Non si fermano, però, gli investimenti, nemmeno all’estero dove, spiega l’altro vicepresidente Kamel Ghribi, "siamo a buon punto con i progetti in Kenya, in Egitto dove gestiremo un ospedale pubblico e negli Emirati Arabi. A breve partirà anche la costruzione di una Smart Clinic targata GSD ad Abu Dhabi". Giulia Bonezzi

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro