Melegnano, il sindaco Bertoli ci riprova ma questa volta senza il Pd

Annunciata la sua corsa sostenuto dalla civica Rinascita Melegnanese "La dirigenza del partito a cui sono iscritto ha preso le distanze da quanto realizzato"

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di Valeria Giacomello

A pochi mesi dalle elezioni comunali, Rodolfo Bertoli (nella foto), attuale sindaco di Melegnano, ha rotto la riserva annunciando ufficialmente la sua ricandidatura alla carica di primo cittadino sostenuto dalla civica Rinascita Melegnanese. Convitato di pietra, il Pd cittadino che nel 2017 aveva appoggiato la candidatura di Bertoli ma che, questa volta, correrà con un altro candidato. "La dirigenza del partito a cui sono tuttora iscritto – ha spiegato Bertoli – ha preso le distanze da quanto realizzato durante questi cinque anni, nonostante tutti i voti favorevoli di tutti i consiglieri e il tentativo per me incomprensibile di conquistare un’alleanza elettorale precaria con chi si è, invece, sempre opposto a tutto. In questo contesto non avrebbe avuto senso partecipare alle primarie perché la mia candidatura si basa totalmente sulla continuazione del programma con cui ho vinto le elezioni nel 2017 e sul quale, evidentemente, il Pd è spaccato al suo interno". Un programma del quale Bertoli rivendica con orgoglio i risultati, arrivando a definirlo "il nuovo rinascimento di Melegnano". "In questi cinque anni – ha evidenziato – nonostante le problematiche create dalla pandemia siamo riusciti a costruire le basi di una città completamente nuova. È stato un lavoro di squadra dove l’apporto di ciascuno è stato fondamentale".

Nuovi insediamenti produttivi inseriti in un contesto circondato dai boschi, un ospedale di comunità in zona San Francesco destinato a essere il punto di riferimento di tutto il territorio melegnanese, l’integrazione intercomunale dei trasporti pubblici, la scuola completamente ristrutturata in viale Lazio, la nuova illuminazione cittadina interamente a led, il progetto ormai esecutivo di una nuova scuola media, il restyling di via Conciliazione sono alcune delle opere rivendicate dalla squadra di governo. "Siamo stati accusati di avere messo in cantiere opere faraoniche - ha dichiarato Bertoli togliendosi un sassolino dalla scarpa -, ma i risultati ottenuti evidenziano sia la nostra visione che la capacità di realizzarla. È proprio il programma il punto centrale della mia ricandidatura: non sono interessato a occupare una poltrona o a promuovere interessi di partito, ciò che voglio, così come la squadra che mi ha sempre sostenuto, è continuare il cambiamento in atto e portarlo a completamento".

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