Il servizio territoriale Pediatri-medici di base: serve una nuova intesa Va usato meglio il Pnrr

di Letizia Moratti

L’obiettivo del programma di governo è una sanità pubblica sempre più accessibile a tutti. È un obiettivo che risponde a un’esigenza di equità sociale soprattutto per quanto riguarda il progetto, appena avviato, sul recupero delle liste d’attesa. Siamo passati dal 60 all’80% del rispetto dei tempi per i ricoveri chirurgici oncologici, ma vogliamo arrivare al 100% e completare questa progettualità anche per i ricoveri chirurgici non oncologici e le prestazioni diagnostiche ambulatoriali per il recupero è appena iniziato.

C’è poi da completare tra il 2023 e il 2024 un altro percorso avviato, quello della medicina territoriale con l’attivazione di tutte le 216 Case di Comunità e i 71 Ospedali di Comunità previsti dalla riforma della legge regionale sulla Sanità. Un progettualità di medicina di prossimità che ha anche risorse certe: 1 miliardo e 200 milioni dai fondi Pnrr e 800 milioni di stanziamenti regionali da me fortemente voluti. È un percorso dove sarà però fondamentale l’approvazione di un decreto del Governo sui medici di medicina generale e i pediatri di libera scelta per 18 ore settimanali aggiuntive a disposizione delle Regioni. È un documento concordato con le parti sindacali e con il Governo Draghi. Una bozza di decreto da portare in Consiglio dei Ministri per l’approvazione è pronta. Al ministro Schillaci e all’attuale Esecutivo chiediamo di “tirare fuori” questo documento dal cassetto.

Ma sulla sanità grande attenzione sarà rivolta anche all’approccio One Health che guarda al benessere di uomini e animali e alla salubrità dell’ambiente, alla telemedicina e al potenziamento dell’assistenza domiciliare integrata che vogliamo portare dal 5 al 10%.

Il dramma affrontato con la pandemia Covid ci impone poi un approccio diverso e improntato sulla prevenzione. In quest’ottica sarà fondamentale il lavoro del Centro di prevenzione e controllo delle malattie infettive, da me fortemente voluto. L’obiettivo è di non farci trovare impreparati di fronte a nuove pandemie: non possiamo permetterci nuovi morti, né di fermare totalmente la nostra quotidianità come accaduto nel lockdown.

Un altro tema purtroppo attualissimo è quello legato agli infortuni sul lavoro: le azioni di prevenzione si concretizzeranno sul modello che ha permesso di non avere infortuni mortali durante la costruzione delle opere per Expo 2015 e di ridurre drasticamente il numero degli incidenti. Per questo incrementeremo i controlli sui luoghi di lavoro e promuoveremo attività di formazione e sensibilizzazione sulla sicurezza nelle attività artigiane e nelle piccole e medie imprese.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro