Il rilancio dei tecnici Patto con i prof delle medie "E chiamiamoli... licei"

"Stiamo lavorando tantissimo sull’orientamento, anche per scardinare pregiudizi". Maria Rizzuto è preside dell’istituto tecnico Cattaneo.

Spesso il consiglio degli insegnanti è determinante, ma si alimentano gli stessi meccanismi: bravi al liceo, chi fa più fatica è indirizzato verso tecnici e professionali?

"L’offerta tecnica va fatta conoscere meglio alle famiglie ma anche agli stessi insegnanti. Abbiamo organizzato all’inizio dell’anno scolastico un tavolo con i docenti di tecnologia delle medie e l’ufficio scolastico regionale. Ci siamo concentrati soprattutto sul “Cat“, perché l’indirizzo dei ’geometri’ è quello meno conosciuto e gli insegnanti delle medie, a loro volta, ci hanno aiutato a promuoverlo con le famiglie".

Poco informate?

"Sì. Anche lo scorso anno al campus per l’orientamento di Novate si era parlato poco dei tecnici, abbiamo inviato le nostre sollecitazioni: quest’anno sono stati organizzati tre momenti per i genitori, uno dedicato ai licei, uno ai tecnici e uno ai professionali. L’offerta tecnica è molto variegata: le va dato spazio. E va alzata l’asticella: l’indirizzo tecnico richiede applicazione e predisposizione, non è affatto semplice".

Ci sono studenti che restano ’intrappolati’ nella scuola sbagliata e, in corso d’anno, non riescono più a trovare alternative. Dal vostro osservatorio qual è la situazione?

"Quest’anno abbiamo ricevuto tantissime domande da chi ha scelto il liceo e si è accorto che non fa per lui. Almeno una trentina, le ultime due anche questa mattina. Purtroppo anche noi non abbiamo posto, anche se è un tema che mi sta molto a cuore. Sono riuscita a fare due eccezioni per due ragazzine che arrivavano dallo scientifico, rischiavano bocciature e magari di perdersi ma avevo notato una predisposizione e ho fatto di tutto per inserirle. Una di loro alle medie aveva la media del 10 e adesso non ne voleva più sapere della scuola...".

E chi non è portato per il tecnico trova posto altrove?

"Abbiamo cercato di indirizzarli verso ambiti professionali, ma anche noi abbiamo fatto fatica a trovare posto negli alberghieri e nei percorsi di grafica. Riorientare in corso d’anno è davvero complicato, in più spesso le famiglie vogliono che i figli restino qui anche se hanno una sfilza di insufficienze. Bisogna accompagnare meglio i ragazzi nelle scelte".

Non li si ascolta?

"Guardi, ho inserito uno studente che arrivava dal liceo scientifico. Il papà poteva permettersi un coach per l’orientamento, non sapeva cosa fossero i tecnici perché tutti in casa avevano fatto il liceo. Ma non tutti possono permettersi il coach... spesso è una questione di approccio e di parole: l’ho sempre detto, proviamo a chiamarlo liceo tecnico. Provocazione a parte, se vedo i trend delle iscrizioni rispetto all’anno scorso i dati sono in salita. E anche le medie dei voti di seconda media di chi ha fatto richiesta di entrare non sono appiattite verso il basso. Qualcosa sta cambiando. Anche nell’orientamento in uscita. Tanti dei nostri studenti sono all’università e viaggiano come treni". Si.Ba.

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