Il progetto cambia ancora: paddle al posto di tennis e area feste

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I gestori dei centri sportivi in difficoltà dopo i due anni di pandemia. Soprattutto quelli che stanno rinnovando gli impianti con progetti che erano stati approvati prima che esplodesse l’emergenza sanitaria. Tra il blocco dei cantieri e le limitazioni che hanno accompagnato questo biennio, ora i titolari dei project financing chiedono al Comune nuove condizioni, usufruendo così anche delle possibilità fornite dal Governo. La richiesta più profonda arriva da Cierre srl, la società che cinque anni fa si è fatta promotrice del restyling completo del centro Falck. Un progetto che viene rimaneggiato per la seconda volta: prima all’avvio del mandato di Roberto Di Stefano, su richiesta del Comune, per reinserire il bocciodromo che è stato chiuso ormai da anni ed era stato previsto altrove con una struttura nuova da avviare insieme alla federazione di bocce.

Ora arriva il secondo cambiamento con la proposta avanzata agli uffici da parte di Cierre per ristabilire un equilibrio finanziario con funzioni più commerciali e redditizie per l’operatore privato a scapito, però, di un’area che avrebbe svolto anche un ruolo sociale e di aggregazione. "La società ci ha chiesto di poter realizzare 4 campi da paddle anziché un campo tennis e l’area scoperta per le feste estive e il ballo – spiegano il capo di gabinetto Cristina Crupi e il funzionario Massimo Martini -. La variante, nel nuovo piano economico che ci è stato presentato, consente al concessionario di poter andare avanti". Allo stesso modo anche i Diavoli Rossoneri, impegnati nella riqualificazione del PalaSesto con un piano approvato nella scorsa legislatura, hanno chiesto di poter allungare la concessione per far riquadrare i conti dell’investimento (2,6 milioni solo nel primo triennio): da 30 anni si passerebbe così a 33. La.La.

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