Il progetto: "Area verde da Farini al Parco Nord, in futuro ztl nella cerchia dei Navigli"

L’assessore Grandi (Ambiente): Sala vuole un ambientalismo di governo? Anche noi Verdi, saremo pragmatici

L'assessore Elena Grandi

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Elena Grandi, neoassessore comunale a Verde e Ambiente, esponente dei Verdi milanesi, preferisce essere chiamata assessore o assessora? "Ci devo pensare, ma assessora mi piace". Lei diventa assessora sull’onda di un buon risultato di Europa Verde: 5,11 per cento. Se l’aspettava? "Quando me lo chiedevano prima delle elezioni, arrivare al 5% era una speranza, non una certezza. Le parole di Sala – "Milano deve diventare la città più green d’Italia, sottoscrivo i valori dei Verdi europei" – hanno reso possibile l’accordo elettorale. E risultato della lista è il frutto del grande lavoro dei Verdi milanesi negli ultimi anni". Sabato, alla presentazione della Giunta, il sindaco ha detto che l’ambientalismo non deve essere solo di protesta ma di Governo? Che significa? Un ambientalismo più pragmatico? "Se vogliamo trasformare l’ecologismo e i Verdi italiani in un partito con ambizioni di governo, dobbiamo attrezzarci e pensare seguendo la linea tracciata dai verdi tedeschi ed europei. Per portare a casa dei risultati, dobbiamo essere molto concreti e pragmatici. Inoltre penso che il sindaco Sala sia determinatissimo a dare una svolta nel senso della transizione ecologica. Avremo molti fondi e strumenti che prima non c’erano". Quali sono le priorità iniziali del suo assessorato? Approvare il Piano Aria e Clima? "Il Piano Aria Clima, rimasto sospeso a causa dell’ostruzionismo dell’opposizione, dovrà diventare uno strumento per pianificare dei progetti e degli interventi per i prossimi anni. Lo dovremo riportare in Consiglio per l’approvazione". Quali sono le misure all’interno del Piano Aria Clima che andrebbero approvate in tempi rapidi? "Uno degli obiettivo è l’efficientamento energetico delle case popolari, un tema citato anche dal sindaco". Lei ha la delega al Verde... "E sono contenta che sia stata scorporata da quella all’Urbanistica. Tenerle unite non faceva bene né all’una né all’altra". Sogna nuovi parchi in città? "Avremo modo di sviluppare molte nuove aree verdi, a partire dagli ex scali ferroviari" In uno di questi ex scali potrebbe nascere un nuovo parco paragonabile al Sempione? "Sì, se pensiamo a buoni progetti. L’ex scalo di San Cristoforo dovrebbe essere destinato solo a parco. Ma anche negli scali dove sono previste cubature importanti, bisogna far sì che il verde creato non sia di condominio ma fruibile e connesso con il resto della città. No alle aree degli scali come isole felici avulse dai quartieri limitrofi" Può esserci un futuro verde per lo scalo Farini? "Lo scalo Farini è una grandissima occasione. Si dovrà connettere con Isola e Goccia. Ma non solo. Si può andare avanti fino al Parco Nord. Non è un’utopia, c’è già la traccia per creare un sistema verde che vada dallo scalo Farini fino al Parco Nord". Altri progetti? "Come ho accennato sopra, bisogna connettere le varie aree verdi della città, in modo da creare canali verdi che uniscano i quartieri. Penso, ad esempio, al Parco Forlanini. C’è un progetto di connessione da viale Argonne, passando dal Forlanini fino ai parchi agricoli e all’Idroscalo. È questo il modello di verde per far diventare Milano più vivibile". Città più vivibile anche con nuove piste ciclabili? "Certamente". Sala, al Giorno, ha anticipato che entro la fine del mandato l’obiettivo è togliere i parcheggi in corso Buenos Aires e ridisegnare la pista ciclabile. "Ci sono piste ciclabili che abbiamo realizzato in fretta e furia a causa dell’emergenza Covid. Detto questo, io vado in giro per la città solo in bici e non ho mai visto così tante due ruote transitare in corso Buenos Aires. Adesso quella pista va perfezionata: togliere i parcheggi lungo la strada è giusto. Ma prima bisogna creati parcheggi sotterranei, non sotto le piazze alberate, però. Le auto in città, inoltre, dovranno diminuire. Dobbiamo creare le condizioni per cui usare la macchina sia inutile e creare più alternative. Il vero nodo è far arrivare meno auto a Milano, ma per farlo serve un servizio di trasporto pubblico in Lombardia che funzioni. A quel punto si potrà pensare anche ad altri interventi". Quali? "In prospettiva il centro storico di Milano per me dovrebbe essere una Zona a traffico limitato. Non l’intera Area C, ma una Ztl nella più ristretta Cerchia dei Navigli. La visione futura deve avere questo traguardo". Dunque accesso in auto solo per i residenti all’interno della Cerchia dei Navigli e divieto di accesso per tutti gli altri? "Sì, ma lasciando percorsi di accesso. Lo stesso può valere per alcune strade commerciali". Ha già qualche via in mente? "Corso Vercelli. È utile mantenere il traffico in quella strada? Bisogna farci degli studi". Fronte urbanistica. Non è la sua delega ma ci sono dei nodi politici importanti per i Verdi. Futuro dello stadio di San Siro. Sì al progetto del nuovo stadio o meglio ristrutturare il Meazza? "Il sindaco sa benissimo qual è la nostra posizione, condivisa anche da altri pezzi di questa maggioranza: noi siamo per la riqualificazione del Meazza. Ma siamo consapevoli che c’è una trattativa in atto con Milan e Inter e il Comune non può permettersi di avere uno stadio vuoto nel caso in cui i club decidessero di costruire il nuovo impianto altrove, un’operazione che non credo faranno mai. Noi ci poniamo una domanda: serve costruire altri palazzi per uffici e un nuovo centro commerciale?". Nuovo Pirellino con la Torre Botanica di Boeri. Sì o no? "Quel recupero può essere una buona operazione, ma servono ancora case di iper-lusso? A me pare che siano più utili alloggi alla portata di tutti. Sempre sull’operazione Pirellino, è necessario ragionare in maniera diversa su come usare gli oneri di urbanizzazione. Non solo per il verde di pertinenza, ma per il verde in quartieri limitrofi".

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