Il progetto A lezione di geografia del mare con i cartoon L’impresa-ricerca di Erica Neri dal dottorato in Bicocca alle scuole: nuovi strumenti per gli insegnanti

Migration

A scuola di geografia del mare, con i cartoon e sin dalla scuola dell’infanzia e dalla primaria: è la sfida di Erica Neri, ricercatrice dell’università di Milano-Bicocca, che ne ha fatto una ricerca scientifica, tesi di dottorato e una missione da esportare nelle aule. Classe 1991, un diploma al liceo socio-psico pedagogico alle spalle, dopo la laurea in Scienze della Formazione primaria ha insegnato alcuni anni per poi tornare in ateneo per un dottorato di ricerca che unisce studi e passioni.

Quando è nata l’idea?

"La passione per il mare c’è sempre stata e nel 2016, prima ancora della laurea, ho potuto partecipare a due stage nel Marhe Center della Bicocca alle Maldive. Ho potuto approfondire l’ecologia marina tropicale ed entrare in contatto con la scuola di Magoodhoo. Ho incentrato la mia tesi sull’idea che i bambini hanno del mare e sugli strumenti didattici per trattare la geografia umana del mare".

E il cinema?

"Anche in questo caso, una passione da sempre, che ho riscoperto mentre riflettevo sugli approcci più adatti a diffondere l’educazione geografica. Ho cominciato a utilizzare materiali cinematografici e di animazione per promuovere un senso di ’cittadinanza oceanica’. Sono entrata a far parte di Gream, Gruppo di ricerca sull’Educazione Ambientale Marina, fondato dal professor Enrico Squarcina, e continuato a fare ricerca unendo i due aspetti. Il mio progetto è in linea con il programma del ’Decennio delle Scienze del Mare per lo Sviluppo Sostenibile’ e ho potuto presentarlo anche al Congresso del Centenario dell’Ugi (Unione Geografica Internazionale) di Parigi 2022".

Nelle scuole si fa ancora geografia con metodi vecchi?

"Seguendo libri di testo che lasciano a desiderare, soffermandosi sulla geografia fisica e tralasciando la geografia umana del mare, le relazioni tra uomini e spazi. Bisogna cercare metodologie più attive possibili, coinvolgere i bambini. Abbiamo creato un atlante digitale, in continuo aggiornamento, e strumenti anche a disposizione degli insegnanti (https:greenatlas.cloud). Ho inserito sia materiali e film esistenti sia materiali prodotti dagli alunni, che hanno creato il loro ’passaporto oceanico’".

Alcuni appunti “cinematografici“?

"Miramare, ambientato nelle coste dell’Adriatico; Piper, il corto della Disney. A Whale’s Tale per approfondire il tema dell’inquinamento, Tuna ambientato al largo di Favignana. Spunti diversi sui quali riflettere e costruire un percorso".

Sogno nel cassetto?

"Mi piacerebbe continuare a lavorare nella ricerca ma anche potere avere un legame diretto con le scuole, coinvolgerle in attività pratiche. Creare un ponte tra ricerca e didattica perché spesso c’è distanza e andrebbe accorciata il più possibile".Si.Ba.

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro