Il prete del Giambellino "Ormai città solo per ricchi"

L’arcivescovo dopodomani con abitanti e associazioni in via degli Apuli. Don Basilico: paghe troppo basse, anche chi ha l’alloggio popolare non ce la fa

Migration

Dopodomani mattina l’arcivescovo di Milano, Mario Delpini, incontrerà gli abitanti al Giambellino, una delle periferie più problematiche della città. Ad accoglierlo, nel cortile di una casa popolare di via degli Apuli, saranno don Ambrogio Basilico della parrocchia di Santo Curato d’Ars, assieme alle associazioni del territorio e ai residenti impegnati da anni nella lotta al degrado nel quartiere funestato dalle occupazioni abusive degli alloggi dell’Aler. "In alcuni caseggiati il degrado è forte ma ci sono persone che qui continuano a vivere con grande dignità e impegnandosi per il decoro del quartiere. C’è il disagio ma anche la risposta", sottolinea il sacerdote della parrocchia di via Giambellino. "Il problema è un modello di edilizia residenziale pubblica che non funziona più. Negli anni Sessanta o Settanta le case popolari erano affittate da inquilini che avevano un lavoro regolare e riuscivano a mantenere l’alloggio, pagando tutte le spese. Adesso gli assegnatari anche regolari fanno fatica, a causa di lavori intermittenti o stipendi bassi. Spesso bussano alla parrocchia per chiedere un aiuto ma non è facile trovare un lavoro a tutti. Poi in Giambellino il progetto di riqualificazione del quartiere - che prevede anche l’abbattimento di alcuni stabili e il trasferimento dei residenti - va molto a rilento. Quello degli alloggi popolari peraltro è solo parte di un problema più vasto di difficoltà abitativa nella metropoli. Ci sono tanti giovani che si sposano e vogliono mettere su famiglia ma devono andare fuori Milano per affittare un appartamento o comprarlo: il mercato immobiliare per acquirenti non ricchi è ormai saturo. Non stiamo parlando di poveri senza occupazione, ma di persone che hanno un lavoro sicuro e stabile, eppure non riescono a permettersi una soluzione immobiliare in città", rimarca don Basilico.

Parole in linea con l’affondo dell’arcivescovo Mario Delpini, che nel discorso alla città in Sant’Ambrogio, alla vigilia del 7 dicembre, aveva dipinto una Milano “bipolare“: "Una città che corre, che riqualifica quartieri e palazzi, che fa spazio all’innovazione e all’eccellenza, che seduce i turisti e gli uomini d’affari", ma anche, aveva sottolineato monsignor Delpini, "la città che demolisce le case popolari e costruisce appartamenti a prezzi inaccessibili. Dove troveranno casa le famiglie giovani, il futuro della città? Dove troveranno casa coloro che in città devono lavorare, studiare, invecchiare?". Per molti l’unica soluzione per far quadrare i conti è fuggire nell’hinterland o addirittura in altre regioni.

Annamaria Lazzari

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro