Il popolo di Gino Strada, 11mila per l’addio

Dai Moratti a Renzo Piano, fino ai tanti volontari arrivati da tutta Italia. Fiorella Mannoia: avrebbe meritato la nomina a senatore a vita

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Una folla di quasi 11mila persone ha portato l’ultimo saluto a Gino Strada nei tre giorni in cui la Camera ardente è rimasta allestita a "Casa Emergency" in via Santa Croce 19. Ieri alle 14, alla chiusura della stanza che ha accolto l’urna con i resti del fondatore della Ong, morto il 13 agosto a 73 anni, molti sono rimasti in piedi, in silenzio. Negli occhi, la frase riportata al centro di un cartellone con il suo messaggio più importante: "I diritti degli uomini devono essere di tutti gli uomini, sennò chiamateli privilegi".

"Nonostante fossimo a metà agosto, tantissime persone dalla città, dall’Italia e da tutto il mondo, si sono strette in un abbraccio collettivo, testimoniando la propria determinazione a portare avanti con noi l’eredità di Gino. Emergency non si è mai fermata. Gino è sempre stato in grado di vedere oltre con lucidità. Ora spetta a noi rimboccarci le maniche e imparare a guardare lontano senza di lui", ha commentato la presidente di Emergency Rossella Miccio. Al suo fianco Simonetta Gola, moglie di Gino Strada. Un ringraziamento particolare, ha aggiunto Miccio, ai volontari: in 250 sono accorsi da tutta Italia, "loro costituiscono l’anima di Emergency, a loro va il ringraziamento più sentito". Non solo cittadini comuni, anche tante figure istituzionali, del mondo della società civile e dello spettacolo sono passate da via Santa Croce.

Ieri, la cantante Fiorella Mannoia ha sottolineato che "Gino è stato un vanto per il nostro Paese. Io credo che forse si meritava anche che qualcuno lo proponesse come senatore a vita". Un ricordo di lui? "Ho avuto la fortuna di vederlo pochi giorni prima. Questo sarà il ricordo che porterò per sempre. Ho avuto questo grande privilegio di poterlo almeno salutare. Mi mancheranno i racconti sulle sue avventure in Afghanistan. Adesso bisogna lavorare di più per mandare avanti questa che è la sua creatura". Tra i tanti amici e sostenitori, la famiglia Moratti, Renzo Piano, Massimo Galli, Don Luigi Ciotti, Fabio Fazio, Agostino Miozzo, Don Mazzi, Maurizio Landini, Michele Serra, Flavio Insinna, Frankie Hi-Nrg MC, Nina Zilli, il sindaco di Milano Giuseppe Sala, gli assessori Gabriele Rabaiotti, Paolo Limonta e Pierfrancesco Maran, gli esponenti Dem Pierfrancesco Majorino, Emanuele Fiano e Gian Mario Fragomeli.

M.V.

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