"Il nostro lavoro in fumo Colpiti senza un perché"

Sono ancora da quantificare i danni causati dal rogo che ha bruciato parte della pasticceria “Gola e Vanità“ e le attrezzature. I proprietari del negozio, a conduzione familiare, erano in vacanza da pochi giorni. "Una pausa dopo un anno di lavoro intenso – racconta Sergio Merenda, proprietario della pasticceria –. Ci è arrivata la telefonata martedì pomeriggio, dicendo che era stato dato fuoco al nostro negozio. Subito abbiamo pensato a quell’episodio di inizio giugno, raccontato al tempo anche ai carabinieri. Avevamo trovato una latta con del liquido infiammabile e la saracinesca bruciata. Martedì, invece, molto di quello che abbiamo costruito negli ultimi 15 anni con tanti sacrifici e passione è andato letteralmente in fumo. Ringraziamo i vigili del fuoco e i carabinieri per l’intervento e tutti coloro che ci stanno dimostrando il loro affetto. Una forza che ci incoraggia a continuare. Non ci faremo abbattere e continueremo più forti di prima".

I proprietari sono tornati di corsa dalle vacanze per fare il conto dei danni e "per ricominciare al più presto con la nostra attività", assicura Merenda che non si spiega un "accanimento del genere nei nostri confronti. Non c’è mai stato un diverbio, una discussione con nessuno. Abbiamo appreso dell’arresto e anche con il responsabile dell’incendio non c’è mai stato un litigio. È evidente che si tratti di una persona con gravi problemi e quello che è successo, che poteva trasformarsi in una tragedia – aggiunge il pasticciere –, deve spingerci a riflettere sulla gestione di questi casi. Come è possibile che una persona che da anni manifesta questi problemi possa essere libero di commettere gesti così pericolosi? Bisogna intervenire su queste persone che mettono in pericolo se stessi e gli altri".

Francesca Grillo