Il monolocale, gli albanesi e il laboratorio dell’eroina

Blitz della Mobile in viale Umbria: nel monolocale 80 chili di sostanza da taglio. Arrestato un albanese con un chilo di droga in auto e 11.500 euro in un comò

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Due incensurati in un monolocale. Tutto l’occorrente per "lavorare" grandi quantità di eroina. Un chilo di droga in un’auto e più di 11mila euro nel comò della camera da letto. Sono gli elementi fondamentali di un’indagine-lampo della Squadra mobile, che si è chiusa mercoledì scorso con l’arresto di un trentenne albanese e con la denuncia di un coetaneo connazionale.

La storia inizia un paio di settimane fa, quando gli agenti della sezione "Criminalità straniera", coordinati dal dirigente Marco Calì e dal funzionario Vittorio La Torre, ricevono diverse segnalazioni sulla presenza di due uomini in un monolocale di viale Umbria: sin da subito, l’ipotesi investigativa è che lì dentro ci sia droga. I poliziotti in borghese iniziano a monitorare lo stabile e a seguire i movimenti degli inquilini. Il 9 febbraio, uno dei due viene fermato per un controllo attorno all’ora di pranzo. Poi scatta la perquisizione, che dà esito positivo. Sì, perché all’interno dell’appartamento gli agenti trovano tutto l’occorrente per la lavorazione dello stupefacente: tre macchine per sottovuoto, sette cric idraulici a bottiglia, frullatori, pesi da pressa, bilancini di precisione, 80 chili di paracetamolo (che sarebbe stato usato come sostanza da taglio) in sette sacchi neri e 4.500 euro in contanti. L’albanese, mai censito prima nelle banche dati delle forze dell’ordine, viene indagato a piede libero. Non è finita.

Negli stessi minuti, un’altra squadra di investigatori della Mobile ferma e perquisisce il secondo uomo, a due passi dalla sua abitazione in via Rogoredo. In casa, gli agenti trovano un etto di hashish in un mobile della camera da letto e 11.500 euro nascosti in un comò. Di più: i poliziotti riescono a scovare pure l’utilitaria del trentenne, parcheggiata a qualche centinaio di metri dal civico di residenza; all’interno, ben nascosto, c’è un chilo di eroina. Conclusione: l’uomo, pure lui un fantasma senza precedenti né segnalazioni di alcun genere, viene ammanettato per detenzione di droga ai fini di spaccio e portato a San Vittore. Quella che vi abbiamo appena raccontato non è che l’ultima operazione della Mobile sul fronte del contrasto allo spaccio: solo ieri avevamo dato notizia dell’arresto di un altro insospettabile, un quarantaquattrenne svizzero che viveva in via Quadronno, che si era fatto spedire dall’Olanda un pacco con mezzo litro di Gbl.

Nicola Palma

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