Il Gate Central per colmare un vuoto storico

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Francesco Felice

Buonfantino*

Rigenerazione urbana non significa necessariamente riqualificazione di grandi aree oppure di interi quartieri. Talvolta sono sufficienti, come dice giustamente Renzo Piano, delicati interventi di rammaglio che qualificano lo spazio. In contesti urbani “storici”, fortemente antropizzati, basta la rigenerazione di un edificio per cambiare il volto di tutta l’area. Davanti alle colonne di San Lorenzo, nel pieno centro storico di Miano, Antonio Citterio e Patricia Viel hanno avuto l’incarico di colmare un vuoto lasciato dalla Seconda Guerra Mondiale: "Il progetto ripristina il tessuto edilizio storico, con un edificio per funzioni urbane e la creazione di spazi destinati a verde e pubblico, contribuendo alla rigenerazione urbana dell’intera area", commenta Patricia Viel. Il Gate Central, l’edificio in costruzione, conta circa 1.700 mq, quattro piani fuori terra, un piano terra e uno interrato per un totale di 8 unità abitative e numerosi spazi commerciali. Antonio Citterio afferma: "Abbiamo avuto un approccio quasi filologico sulla strada, cercando di riconnettere il tessuto di Porta Ticinese: è un’architettura in punta di piedi, come se fosse sempre stata lì". Realizza, infatti, un edificio stereometrico, dove la sequenza di pieni e vuoti è chiaramente leggibile, gli infissi sono in bronzo brunito, il basamento è in pietra naturale Ceppo di Gre e il tetto è rivestito in coppi in cotto di Possagno. "L’architettura contemporanea dell’edificio e la sua materialità richiamano e rispettano le importanti preesistenze, stabilendo un rapporto unico con I vicini monumenti storici, che includono la medievale Porta Ticinese, Il colonnato romano e la Basilica di San Lorenzo - una delle chiese più antiche di Milano", aggiunge Sara Busnelli, partner Acpv, responsabile del progetto. Intorno all’edificio una piazzetta semipubblica, che collega via dei Fabbri a Corso di porta Ticinese. Per accedere alle residenze si attraversa un volume vetrato utilizzato anche per illuminare il vialetto antistante. L’opera è in fase di realizzazione, il cantiere è giunto alla fine della prima fase, quella esplorativa; gli archeologi capitanati dalla Sovrintendenza ai Beni Archeologici, hanno verificato che nell’area adiacente alle colonne non fossero rinvenuti reperti storici rilevanti. Ora si procederà con il progetto e già si annuncia come un interessante lavoro di recupero urbano integrato perfettamente con la realtà preesistente.

* Gnosis Progetti

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