Il fronte milanese dei presidi No Dad: "Vergognoso che la chiediamo noi"

A fronte di quanti chiedono lezioni da remoto, molte scuole di Milano sono pronte a riprendere in presenza: "Servizio fondamentale"

Una delle manifestazioni contro la Dad, ora si ripropone il problema

Una delle manifestazioni contro la Dad, ora si ripropone il problema

Milano - "Vedere i dirigenti scolastici chiedere di fermare le scuole mi rattrista e, francamente, mi fa vergognare". Domenico Squillace, dirigente scolastico del liceo scientifico Alessandro Volta, è categorico nei confronti dell’appello urgente che è stato firmato, sulla soglia della riapertura delle scuole dopo le vacanze di Natale, da quasi duemila presidi italiani per chiedere la sospensione della didattica in presenza almeno fino a fine gennaio: "Un anno fa di questi tempi protestavo, insieme a tanti, contro i 'governatori' che a ogni accenno di impennata dell’indice Rt venivano colti da riflesso pavloviano e, per far vedere che facevano qualcosa, chiudevano le scuole spedendoci tutti in Dad – attacca Squillace –. Personalmente ritengo la scuola un servizio fondamentale, essere noi a chiedere di tornare in didattica a distanza significa aver introiettato l’idea della marginalità e della facile sostituibilità del nostro ruolo".

Al Volta quindi le lezioni inizieranno lunedì 10 gennaio in presenza, come anche al Perasso e al Cattaneo, anche se non senza difficoltà e incertezze. "La situazione è grave però in qualche modo la scuola sta cercando di ripartire con i mezzi – svela Antonella Caleffi, preside dell’Istituto comprensivo Perasso –. Molti genitori hanno deciso di vaccinare i bambini della primaria. È un modo anche questo per allontanare i contagi. Il personale della scuola è vaccinato o con il primo ciclo o con il booster, e con queste misure si cerca di ripartire". Chiudere la scuola, secondo Caleffi, produrrebbe una situazione insostenibile per le famiglie: "Siamo una scuola di periferia e la Dad significherebbe mettere in difficoltà i genitori", conclude.

"La situazione è ancora sotto controllo, ci sono degli assenti ma stiamo facendo delle sostituzioni dei docenti dove serve. Al momento la situazione è gestibile. Si spera che nel fine settimana non precipiti – è l’auspicio di Maria Rizzuto, dirigente scolastica dell’Istituto tecnico Cattaneo –. Però ci sono ancora dieci ragazzi positivi su 900 iscritti", aggiunge la preside.

Ma mentre nelle scuole di Milano si tifa per la didattica in presenza, le dichiarazioni del presidente lombardo dell’Associazione nazionale dei presidi e dirigente scolastico di un istituto di Vigevano, Matteo Loria, presentano la Dad come una scelta quasi obbligata: "Visto che, a quanto dicono gli esperti, non siamo ancora arrivati al picco di contagi di questa variante Omicron, credo che se non siamo passati alla Dad per scelta, ci arriveremo per necessità – prevede –. Lunedì, quando riapriranno gran parte delle scuole lombarde sarà come andare alle Termopili".

 

è arrivato su WhatsApp

Per ricevere le notizie selezionate dalla redazione in modo semplice e sicuro