
Il duo Massardi-Bravo e il regalo ai cacciatori con soldi pubblici
In Regione Lombardia c’è chi sta cercando il modo di sfruttare la ricorrenza dell’assestamento di Bilancio per recuperare centomila euro con i quali acquistare fascette per richiami vivi da far pervenire ai cacciatori attraverso la mediazione delle associazioni. Non è la cifra che colpisce, ma il disegno: usare soldi pubblici per fare un regalo di mezza estate a chi va a caccia. All’interno della Giunta regionale più di un assessore è contrario a questa operazione ma, nonostante questo, non è escluso che possa andare in porto.
Nel dettaglio, le fascette in questione servono per identificare gli uccelli usati dai cacciatori come richiami vivi, come esche. Fatto non secondario, intorno a queste fascette – e più in generale intorno agli strumenti coi quali devono essere identificati i richiami vivi – si è di recente consumata una battaglia legale che non ha detto bene ai cacciatori e a chi, in Regione Lombardia, abbina alla propria carica istituzionale la militanza attiva nelle associazioni venatorie. In estrema sintesi, l’Ispra (Istituto Superiore per la Protezione e las Ricerca Ambientale) ha sancito che per i richiami vivi occorre usare anellini di metallo fatti apposta per non poter essere né rimossi né contraffatti. Il Tar ha assecondato questa linea. I cacciatori, invece, sono da sempre contrari agli anellini. E su questo tema nei mesi scorsi non sono mancati attacchi espliciti alla Regione, accusata di far poco per tutelare la categoria.
Un cacciatore in particolare, qui in Lombardia, è stato anche denunciato dai carabinieri forestali con l’accusa di aver contraffatto 4 anellini di riconoscimento apposti al tarso di altrettanti tordi. Quel cacciatore è Floriano Massardi consigliere regionale della Lega e presidente della Commissione Agricoltura del Pirellone, competente sulla caccia. Il suo vice è Carlo Bravo, di Fratelli d’Italia, lo stesso che a metà maggio ha rilasciato al canale “Caccia e dintorni“ un’intervista durissima contro l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessandro Beduschi, suo copagno di partito, ma anche contro il presidente Attilio Fontana e la macchina della Regione, a suo dire "troppo lenta". Proprio Massardi e Bravo sono gli ideatori dell’emendamento alla legge sulla caccia che prevede, tra l’altro, di stanziare 100mila euro per far pervenire ai cacciatori le fascette per le esche. Un emendamento che ha una ragione tecnica: non attendere la leggere di riordino ordinamentale. E politica: Massardi e Bravo vogliono dare una mano a se stessi, essendo entrambi cacciatori, e mantenere intatto il proprio consenso (e quello del centrodestra) tra le associazioni venatorie, da mesi scontente non solo per la questione “anellini sì, anellini no“. Riusciranno nell’intento? L’iter è agli inizi.
Giambattista Anastasio