Il destino della Teva di Nerviano sarà svelato prima dell’estate

Salvo lo stabilimento di Bulciago nel Lecchese ma quello del Legnanese rimane tuttora in bilico

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di Christian Sormani

L’azienda farmaceutica Teva dovrebbe chiudere a luglio di quest’anno, così come annunciato la scorsa primavera dopo aver mostrato coi numeri lo stato di crisi irreversibile che porterebbe al licenziamento di oltre 360 lavoratori del polo farmaceutico alle porte di Milano. Ma adesso si aprono spiragli importanti, con l’azienda che ha annunciato il subentro di una nuova proprietà per il sito produttivo di Bulciago, in provincia di Lecco, che consentirà ai 106 lavoratori attuali di mantenere la propria occupazione. "Un’ottima notizia dopo quasi due anni di impegno da parte di Regione Lombardia e delle parti sociali" ha spiegato Silvia Scurati, consigliere regionale e membro della IV Commissione attività produttive e occupazione.

Sarà il gruppo Flamma, presente dal 1950 in Italia, Cina e Usa a dare continuità al sito produttivo di Bulciago reimpiegando tutti i lavoratori ancora in forza e quelli finiti in cassa integrazione. Lo stesso gruppo potrebbe salvare, in parte, anche il sito produttivo di Nerviano della Teva e i suoi 360 lavoratori. La multinazionale era arrivata a Nerviano nel 2016 rilevando lo stabilimento da Actavis e nel 2018 aveva iniziato a costruire il nuovo polo produttivo proprio in via Pasteur. Poi la crisi.

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