Il design contro violenze e pregiudizi

Laura

Agnoletto*

Cosa lega il femminicidio con il design? Il femminicidio e la violenza di genere sono frutto di una certa cultura che può essere cambiata anche attraverso la progettazione di oggetti; il progettista ha una grande responsabilitàpossibilità. Ho pensato a 4 categorie di oggetti che hanno una relazione forte con le tematiche di genere: 1) Oggetti dedicati all’educazione; 2) Oggetti progettati per dare una vita più sicura, libera e equa alle donne; 3)Oggetti progettati senza intento discriminatorio ma che sono diventati, a causa di pregiudizi, oggetti di oppressione per le donne; 4)Oggetti progettati per violare il corpo e svilire il ruolo della donna nella società. Tra i numerosi oggetti che ho analizzato due mi sembrano significativi. L’Hippo Roller, progettato in Sudafrica da Pettie Petzer e Johan Jonker nel 1992, è un contenitore cilindrico per l’acqua, con ai lati due staffe per farlo rotolare; è importante anche nel prevenire atti di violenza sessuale perché il tragitto per portare l’acqua espone le donne, spesso bambine, a rischi di violenza. L’Hippo Roller permette di trasportare, con meno fatica e più velocemente una quantità d’acqua 5 volte superiore di un secchio normale.

Le donne, spesso ragazzine, che hanno il compito di rifornire d’acqua la famiglia, con l’Hippo Roller fanno meno viaggi e il tempo recuperato lo possono spendere per giocare, andare a scuola o lavorare potendo così migliorare la loro vita. Se progettare i giochi significa progettare il futuro di una società, Roominate progetta una società con meno discriminazioni e pregiudizi: è un kit fai da te per costruire una casa per le bambole con circuiti elettrici e altri meccanismi, scelto nel 2012 dal Times come miglior gioco dell’anno, creato da Alice Brooks e Bettina Chen, ingegnere della Stanford University. Purtroppo spesso i giochi sottolineano ancora i pregiudizi di genere. Oggi in occasione della giornata per l’eliminazione della violenza contro le donne approfondirò il tema al Politecnico nell’evento “femminicidio tra design e oggetti quotidiani“, alle 12.30, aula B2.2.1 del Campus Durando via Candiani. Introduce l’incontro la professoressa Valeria Bucchetti. L’evento è aperto al pubblico.

* Designer e docente Accademia

Aldo Galli IED

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