Il Comune fa dietrofront "No" a un polo di logistica

Cancellata la previsione di un impianto per la movimentazione delle merci. I comitati cittadini esultano: "La nostra battaglia per la qualità della vita"

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di Alessandra Zanardi

Confermato il dietrofront del Comune, colpo di spugna sulla logistica di San Pedrino. Nella serata di lunedì il consiglio comunale ha discusso e approvato all’unanimità l’eliminazione di un passaggio urbanistico che, se mantenuto, avrebbe potuto portare alla costruzione di un impianto per la movimentazione delle merci alla periferia di Paullo, a poca distanza dalla Paullese e dal casello della Tangenziale Esterna.

Con questa nuova votazione si è innescata una netta retromarcia rispetto a quanto la maggioranza consiliare aveva deciso lo scorso marzo, approvando quella stessa variante e aprendo così la strada all’eventualità che il proprietario di un lotto di terreno nel quartiere San Pedrino potesse realizzarvi un’azienda logistica.

"Contavamo sul Piano territoriale metropolitano per limitare l’impatto della struttura e salvaguardare il territorio, nel caso si fosse dato seguito all’iter – spiega il sindaco di Paullo Federico Lorenzini –. In realtà, in fase di approvazione, il piano metropolitano è uscito indebolito e oggi non contiene quei vincoli, sui quali speravamo. Da qui la decisione dello stralcio: se l’opera venisse realizzata, non ci sarebbero sufficienti tutele per il nostro territorio".

Se l’ipotesi di una logistica è così sfumata, per l’area al confine col casello della Tem resta confermata la destinazione commerciale che era già prevista e che resterà valida fino al 2024, qualora la proprietà ritenga di procedere in questo senso.

In concomitanza col consiglio comunale dell’altra sera, gli attivisti del comitato No logistica hanno organizzato un’iniziativa simbolica nel cuore del paese.

Più che un presidio, "una presenza, una testimonianza, per mettere il sigillo su questa vicenda: ci auguriamo che il pericolo sia scongiurato del tutto", commenta Stefano Scarpa, portavoce di un sodalizio che negli ultimi mesi ha organizzato manifestazioni di piazza, banchetti e volantinaggi contro l’ipotizzato progetto. "Ci piace pensare che, se si è arrivati all’eliminazione di quella variante, è anche grazie al pressing esercitato dal comitato e dai cittadini. Non rinneghiamo nulla, anzi: era una battaglia giusta e siamo contenti di averla combattuta, in nome della qualità di vita".

Contro l’ipotesi di un nuovo impianto per lo stoccaggio delle merci si erano mobilitati numerosi paullesi, dentro e fuori San Pedrino. Fra i timori c’era l’aumento di traffico, smog e polveri sottili che la struttura avrebbe portato in dote.

I fautori del "no" avevano fatto proseliti anche al di fuori di Paullo, creando delle sinergie coi movimenti di tutela del territorio che operano in vari comuni del Sud-Est Milanese.

Ora il comitato continuerà a tenere alta l’attenzione sul tema: "Vigileremo, affinché la creazione di strutture commerciali, in quella stessa zona, sia la meno invasiva possibile", annuncia Scarpa.

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